22 agosto 2006

Il surrogato inoffensivo della realtà

Da Troppi paradisi il libro cult di Walter Siti uscito quest'estate che tutti coloro che lavorano in tv dovrebbero leggere:
"Vista da sotto, dalla parte degli 'operatori del settore', la vita che si svolge per e intorno alla televisione è un'abiura continua, pronunciata con uno sconforto che si trincera dietro il cinismo. Il segreto, per offrire al pubblico un surrogato inoffensivo della realtà, è di usare uno strumento collettivo di comunicazione per eludere le vere domande che ci strazierebbero individualmente".
E ancora, a proposito della seduzione sullo spettatore: "Ho notato che il fascino della televisione viene esaltato dalla solitudine; come per i film pornografici, basta essere in due (non amanti) e l'emozione si trasforma in imbarazzo o in riso. Scatta l'ironia, la battuta dissacrante. Ci si vergogna di proiettare impulsi libidici su Casa Vianello o su Alle falde del Kilimangiaro. Quando si è soli, invece, la masturbazione televisiva consiste proprio nel miracolo di provare, liofilizzati, tutti i sentimenti - e come per la masturbazione sessuale, non funziona se non ammettendo un proprio stato di bisogno, di miseria e di profonda umiltà. Quanto più i programmi sono spazzatura, quindi, tanto meglio scatta il meccanismo. Si prova gratitudine, per quella folla di amici che ti portano il mondo in casa, e come i preti ti coccolano di più se sei stupido, o malato”.
Un libro sul quale è opportuno tornare, perché parla dell’Italia di oggi (e cioè del potere della televisione) facendo nomi e cognomi, da Taricone alla D’Eusanio, da Costanzo alla De Filippi.
E dove il gioco più bello è scoprire quali vip si nascondono dietro gli omissis dell’autore.
Esempio:
“- E’ semplicissimo, prendi la *** o la ***: perché funzionano tanto in televisione?
- Perché costano poco e la dànno via come un frisbee.”
(Walter Siti, Troppi paradisi, Einaudi)

1 commento:

Anonimo ha detto...

bene bene le tue letture estive sono sempre stimolanti, mi sa che leggero questo libro.
chissa la prossima volta magari riesco anche ad insultarti

bonjour