30 agosto 2006

Venezia al vetriolo

BLACK DAHLIA, DARK DE PALMA
(dal fronte del Lido il corrispondente al vetriolo Bob lo spietato)
Chi si aspettava una doppia razione di perversione e crudeltà rimarrà terribilmente deluso. De Palma depura Ellroy dalla realtà e dalla storia, lo usa come un accetta per fare a pezzi il cinema noir e la Hollywood delle origini. Black Dahlia è un thriller spurio e astratto, una versione per ragionieri di Mulholland Drive: sublime nello stile, grottesco nelle scene drammatiche, assolutamente trito dal punto di vista psicologico, brutale nella costruzione della suspense, ambiguo e disturbante dal punto di vista morale. Con attori imbambolati e sequenze da antologia: l'inizio esplosivo, il ritrovamento di Elizabeth Short, la soggettiva e la la cena a casa Linscott, il filmino porno, i provini con la sua voce fuori campo... Insomma De Palma è ancora una volta irritante e proprio lì, nella spiazzamento di qualsiasi attesa (anche di chi lo ama appassionatamente), si nasconde parte della sua grandezza.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Mi perdoni, ma, data la mia insipienza, non mi è chiara una cosa. Il film le è piaciuto?