31 ottobre 2006

Betulla story

Radiate Betulla!
Ci sono novità sull'agente Betulla al soldo del Sismi. Ricordate? Il vice-direttore di Libero, Renato Farina, è stato sospeso dalla sua attività per un anno dall'Ordine dei giornalisti, decisione questa che ha fatto incavolare molti altri giornalisti che ne chiedevano la radiazione. Il mini sondaggio di (Blog)Vetriolo non lascia scampo a Betulla:Radiatelo!Qualcosa nel frattempo è successo.
(da Repubblica di oggi)
Il sostituto procuratore generale di Milano, Maria Antonietta Pezza, ha impugnato la sanzione della sospensione dall'albo dei giornalisti per 12 mesi inflitta a Renato Farina, il 28 settembre scorso, e ha chiesto al Consiglio nazionale di riformare la decisione e di radiare il vice direttore di 'Libero' dall'albo. Lo rende noto, in un comunicato, il presidente dell'Ordine dei giornalisti lombardo, Franco Abruzzo.
La delibera del Consiglio del 28 settembre, ricorda il magistrato, aveva accertato la violazione da parte di Farina delle norme di deontologia professionale in quanto il giornalista aveva ammesso i rapporti intrattenuti con uomini del Sismi in qualità di informatore, i rimborsi accettati dal Sismi e l'intervista ai Pm Spataro e Pomarici per carpire informazioni da trasmettere agli 007.
Tuttavia, secondo il sostituto procuratore, "la sanzione è inadeguata rispetto alla gravità della condotta ascritta ed accertata". Scrive la dottoressa Pezza: "Il Consiglio territoriale, pure avendo rigettato l'improbabile istanza di patteggiamento avanzata dal difensore, si è tuttavia lasciato prendere la mano dal contegno di studiata sottomissione assunto dal giornalista in sede giudiziale (unica strada per evitare la conseguenza più grave) ed a valutazioni metagiuridiche (afflizione derivata dalla pubblicità della vicenda) giungendo ad applicare una sanzione inaccettabile perchè non rapportata alla gravità estrema delle violazioni che, ad avviso della scrivente, impongono di irrogare la sanzione massima prevista dall'ordinamento disciplinare". L'articolo 55 della Legge 69/1963 sanziona con la radiazione la condotta del giornalista che ha gravemente compromesso la dignità professionale (fino a rendere incompatibile con la dignità stessa la sua permanenza nell'albo).

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