13 novembre 2006

Anteprima Masters of Horror 2

Una famiglia americana

Non ci sono le insignificanti schifezze di Dario Argento nella serie Masters of horror. No, c’è anche il piccolo gioiello incastonato da John Landis, Family. Basta l’inizio per rimanerne folgorati. Sembra di vedere l’inizio di Velluto Blu, quelle villette di una cittadina di provincia dove la vita scorre tranquilla. Mentre la radio trasmette un dolce gospel (Gesù mi dà l’acqua ma non viene dal pozzo), entriamo dentro una perfetta casa borghese, la attraversiamo e ci inoltriamo fino alla cantina, dove il simpatico ciccione Harold (Gerold Wendt) sta sciogliendo nell’acido un vecchietto. Harold ha una “sua” famiglia - moglie e figlia sono scheletri (do you remember Psicho?) - ma è attratto da una giovane vicina di casa(una splendida Meredith Monroe). Landis sembra prendersela con tutto quello che è made in Bush: il tradizionalismo religioso (un’altra canzoncina è “Sono rinato lavato nel sangue. Santo e purificato”), l’idea della famiglia come architrave solido e positivo della società, la follia e l’ipocrisia che si nasconde dietro le buone maniere borghesi, la voglia di vendetta e di autodifesa sanguinaria. Un apologo molto horror (senza le cadute di gusto a cui è abbonato Argento), condito e speziato con il classico tono leggero a cui il Landis-touch ci ha abituato.

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