30 novembre 2006

La recensione di “Uccidete la democrazia!”

A Deaglio non piace la bufala

Inquieta “Uccidete la democrazia!”, l’ormai celebre documentario di Deaglio & Cremagnani. Presentato per l’ennesima volta ieri sera in un affollatissima proiezione alla Camera del lavoro di Milano, ha strappato applausi a scena aperta. Perché non è uno strumento di propaganda politica. E’ un’intrigante inchiesta giornalistica. E il pubblico l’ha capito, tanto che non si è lasciato affatto intimidire dall’intervento dei magistrati romani che hanno indagato i due autori per diffusione di notizie false e turbativa dell’ordine pubblico. Al di là dell’incriminazione, tutti hanno voglia di sapere di più su quello che è davvero successo quella notte del 10 aprile. Perché Deaglio e Cremagnani la Gola Profonda - che nel film ha il volto di Elio De Capitani e racconta che quella famigerata notte a Palazzo Grazioli, la residenza privata di Berlusconi lui c’era - l’hanno incontrata davvero.
Quella notte e gli strani fenomeni che si sono prodotti il documentario li snocciola tutti, e non solo le celebri schede bianche che, in questa tornata elettorale, crollano. C’è il Ministero degli Interni abbandonato da Pisanu – che passa tutta la sera nella residenza privata di Berlusconi; ci sono i dati che a un certo punto al Viminale non arrivano più, soprattutto dalla Campania, tanto che i Ds mandano i loro militanti nelle prefetture della Regione (e subito dopo i dati tornino ad affluire); c’ è l’improvvisa e strana sostituzione dei prefetti di una dozzina di città a una settimana dal voto; c’è quel costante recupero di mezzo punto - ad ogni rilevazione del Viminale – che fa sì che il centrodestra diminuisca in fretta e furia il suo svantaggio rispetto alla sinistra (come è possibile?). C'è la quasi certezza che l'Unione sapesse dei brogli e abbia mandato Fassino in tv a dichiarare la vittoria prima che lo facesse Berlusconi. Tanti indizi non fanno una prova, però fanno più di un sospetto. Secondo Deaglio e Cremagnani la vittoria del centro-sinistra la si deve – surprise! - proprio a Pisanu. E’ lui a opporsi a Berlusconi che vuole fermare tutto e ricontare i voti per decreto legge. E’ lui che, pur sapendo dell’arresto imminente del boss della mafia Provenzano, aspetta che le urne siano chiuse, avvantaggiando di fatto l’Unione (Deaglio ieri sera ha riportato una dichiarazione del vice-direttore dell’Espresso che già da Marzo sapeva che Provenzano sarebbe stato arrestato. La copertina del settimanale era pronta il venerdì prima delle elezioni!). Di questo e altro parlerà il prossimo numero del Diario, con tutti i documenti che i due autori hanno portato ai pm di Roma, ma che i magistrati non hanno desiderato acquisire. A loro interessava altro: interessava non la luna, grossa, enorme, interessante da indagare, ben indicata dal dito di Deaglio e Cremagnani. A loro interessava il dito!

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