13 novembre 2006

Landis, l'anti-Bush

John Landis, di passaggio a Torino per il Film Festival, di fronte alla stampa è - come sempre - travolgente. Spara a zero sull’Amministrazione Bush (“un governo di incompetenti e menzogneri”) e sugli evangelici (“lo scandalo del pastore gay è stato di enorme impatto negli Usa. Come se da voi in Italia il Papa molestasse un ragazzino!”) E aggiunge, citando una battuta di un attore degli anni ’30: ”Il fascismo in America sarà rappresentato da una croce avvolta in una bandiera”. Confessa che Family ha subito l’influenza della politica americana degli ultimi anni (“dove il dimissionario segretario di Stato Rumsfeld, prima di iniziare una riunione con chicchessia, invitava tutti a pregare. Un comportamento da disturbato mentale!”), ma che comunque, a convincerlo a dirigere l’episodio di Masters of horror, è stata la sceneggiatura. Ottima e piena di colpi di scena. Non c’è differenza, dice Landis, a dirigere un telefilm di un’ora o un film di due. Cambia solo il numero delle persone da dirigere. Fa solo tristezza pensare che Landis, il regista di cult come Animal house o Un lupo mannaro americano a Londra, lavori solo per la tv o, peggio, per Internet. Se andate sul sito www.jibjab.com potrere scaricare degli sketches girati proprio da Landis e votare, entro la fine di Novembre, quello che vi piace di più. C’è un monte-premi in palio. Altri progetti non ne ha, se non un documentario su un attore a noi sconosciuto. In bocca al lupo, John.

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