24 dicembre 2006

Giornalismi

Scioperi, Libero e il Vernacoliere
Questo Natale ci ha regalato lo sciopero dei giornalisti. Sciopero giustissimo, contro la politica degli editori che, precarizzando ancora di più l’intero settore e distruggendo l’idea di contrattazione collettiva, vuole piegare l’intera categoria al volere dei proprietari dei giornali. Già la professione giornalistica in Italia è assai poco libera, figuriamoci se passasse la linea degli editori!
Però è davvero un Buon Natale: perché leggendo i pochi gi
ornali che disdegnano lo sciopero (un tempo si sarebbero chiamati crumiri, oggi si chiamano giornali di destra), ci torna il sorriso. Se t’imbatti su La Nazione, il numero del 23 dicembre, ti colpisce in prima pagina il seguente titolo: Polo di Natale. Sondaggio:Prodi al 45%, Berlusconi al 60%. Al che, ti chiedi, quel 5 % in più sono i famosi italiani all’estero? Oppure La Nazione ha fatto votare anche gli svizzeri?
Oppure, se decidi di comprare Libero (che negli ultimi mesi, scegliendo di uscire anche nei giorni di sciopero, ha aumentato le vendite del 44%!!!!!!!) , hai la fortuna di sbellicarti dalle risate sin dalla prima pagina. Che sembra (la battuta è del mio amico Massimo) uscita dalle menti dei creatori del Vernacoliere. Infatti: l’apertura è dedicata a Dolce e Gabbana che rivelano che la moglie del Presidente della repubblica ha dato della brutta negra a Naomi Campbell; in taglio basso la notizia che con 2000 euro torni vergine, però no sono soldi buttati via; sempre in basso un editoriale di Moggi (Moggi!!!) che elogia l’Inter; in un riquadro, sotto il titolo dedicato alle polemiche sulla morte di Welby, un’intervista che approfondisce il tema: Dora Moroni, uscita da un lungo coma, dice “Ero morta e sono stata in paradiso”. Per non farvi mancare niente un editoriale di Socci, dal titolo “Se Gesù non fosse mai nato sai che ridere”. Insomma: un florilegio di notizie di indiscutibile importanza, impacchettate probabilmente da qualche giornalista precario (o da Betulla sotto mentite spoglie) che ti fanno sperare che lo sciopero dei giornalisti continui. Perché così, in queste giornate di vuoto informativo, potremo continuare a sfogliare Libero per comprendere meglio il mondo. E capire che le vere notizie in queste ore non sono la risoluzione Onu contro l’Iran o il caos palestinese o il condominio bolognese che esplode. No, quello è il fumo negli occhi creato dal regime. La verità è altrove: la racconta Libero che, con i suoi scoop su Dolce e Gabbana e le scottanti rivelazioni sulla chirurgia plastica, ci aiuta a capire quanto preziosa sia la libertà di stampa.
Buon Natale a tutti!

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