30 dicembre 2006

Italia di merda 4

Moretti direttore? No grazie!
Gran bel casino a Torino. Una vera e propria guerra intestina. Tutto nato dal tentativo di rilancio del Torino Film Festival. Il rilancio si chiamava, come da decisione del Museo del cinema (retto da Alberto Barbera), Nanni Moretti: sarebbe stato lui il prossimo direttore del festival. Nemmeno per sogno, aveva risposto Gianni Rondolino, presidente dell'associazione Cinema giovani. Nada, avevano subito dichiarato i due direttori in carica (in scadenza a giorni) Turigliatto e D'Agnolo Vallan. Risultato: Moretti ha sbattuto la porta! Un'altra gran bella porca figura. Ma Blog Vetriolo ha un suggerimento. C'è un solo nome che può metter d'accordo cani e porci in quel di Torino. Se ha salvato il cinema italiano, può fare il miracolo di salvare il festival piemontese: è Neri Parenti!!! Tanto siamo già alla farsa.
Riporto qua sotto l'articolo di Repubblica.it:
Colpo di scena nella querelle sulla direzione del Torino Film Festival. Il regista Nanni Moretti, che due giorni fa aveva accettato l'incarico offerto dagli enti locali e dal Museo Nazionale del Cinema, l'ente organizzatore dell'edizione 2007 in programma nel prossimo novembre, sbatte la porta e se ne va: "Con molto dolore rinuncio all'incarico e vi lascio ai vostri problemi di metodo, ai contrasti procedurali, ai rancori personali", dice in una nota affidata in serata all' Ansa.
Un fulmine inaspettato. Il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, appare amareggiato: "Mi auguro che Moretti ci ripensi. Mi ero impegnato a parlare con tutti e a cercare di creare un clima favorevole". Ma gli attacchi alla candidatura di Moretti da parte di Gianni Rondolino, presidente dell'Associazione Cinema Giovani (che finora aveva organizzato il Torino Film Festival e che ne detiene il marchio) e le sue minacce di organizzare una rassegna alternativa, sempre a Torino, hanno spinto Moretti a desistere: "Pensavo che la mia candidatura - afferma Moretti - potesse aiutare un festival che ho sempre seguito e amato. Purtroppo, invece di semplificare, la mia presenza ha complicato le cose. Si è creata subito un'atmosfera di tensione, polemiche e accuse reciproche".
"Si è parlato - prosegue - di organizzare due festival concorrenti nella stessa città, qualcuno ha accennato a mancanza di etica, si è anche detto che io sarei stato lo strumento dei politici per soffocare l'indipendenza del festival. No, non ci siamo capiti. Forse mi avete confuso con qualcun altro". Poi conclude: "Avrei voluto fare un festival condiviso da tutti coloro che amano il cinema, purtroppo però questa vicenda nasce male, c'è come un' ombra che non mi farebbe lavorare con gioia ed entusiasmo".
Telegrafico il commento di Rondolino: "Mi spiace molto per Nanni Moretti, persona che stimo da sempre, ma probabilmente la sua candidatura non è nata nella maniera giusta". Il docente torinese di Storia del Cinema si era da subito ribellato al fatto di essere messo da parte dagli enti locali (Regione, Provincia, Comune) finanziatori del Film Festival, aveva tentato una strenua difesa dei due direttori della rassegna, Giulia D' Agnolo Vallan e Roberto Turigliatto, respinto le accuse che il festival necessitasse di un rilancio soprattutto dopo la discesa in campo di Roma con una sua rassegna.
"Il danno che ha fatto al sistema del cinema di Torino è incalcolabile - lo accusa ora Stefano Della Casa, presidente della Film Commission e suo ex discepolo- non vuole un Torino Film Festival libero, ma solo la libertà di fare il c... che gli pare. Ha agitato lo spauracchio dei due festival solo per difendere il suo potere". "Comunque - aggiunge - spero che Moretti di ripensi. Io e Alberto Barbera (direttore del Museo nazionale del Cinema ed ex direttore del Torino Film Festival, ndr) ci siamo sentiti e siamo pronti a rimettere i nostri mandati".
Anche Chiamparino non risparmia accuse a Rondolino: "Se Moretti non dovesse ripensarci, sarebbe un segnale che dimostra che occorre superare certe baronie culturali torinesi che fanno solo del male alla città".
Forse a spingere Moretti alla rinuncia è stata anche la risposta negativa di D'Agnolo Vallan e Turigliatto alla sua offerta di collaborazione. "Lo rigraziamo - dicono i due in una nota - ma gli abbiamo spiegato che non ci è possibile prendere in considerazione la sua offerta in quanto il nuovo festival di cinema torinese nascerebbe ai danni dell'Associazione Cinema Giovani di cui facciamo parte e che, per ventiquattro anni, ha promosso il Torino Film Festival consentendogli di esistere e di svilupparsi come un'esperienza insostituibile e preziosa in Italia e apprezzata internazionalmente proprio per la sua unicità".
Poi spiegano così la loro posizione: "Riteniamo che qualsiasi soluzione ai problemi istituzionali esistenti debba riconoscere anzitutto l'indipendenza del Torino Film Festival e il rispetto del pluralismo culturale".

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