10 dicembre 2006

Vetriolo sulla censura

Quanto è stupida la censura!
Premessa: adoro gli horror e trovo che, per fare un esempio recente, un film come il remake del Le colline hanno gli occhi, per brutalità, secchezza, cattiveria, sia quasi un capolavoro alla Peckinpah.Ma non ne consiglierei la visione a tutti.
Ulteriore premessa: detesto la censura, soprattutto nelle sue for
me di organizzazione istituzionale. Ma mi rendo conto che, in certi casi, assolve ad alcune funzioni, come quella di tutela e di salvaguardia dei minori.
Adesso: un film come Non aprite quella porta-l'inizio è, per decisione della commissione d
i censura, vietato solo ai 14 anni. Cos'è Non aprite quella porta-l'inizio? Nient'altro che la riproposizione, per l'ennesima volta, delle gesta di una famiglia di cannibali, diventate cult, oltre 30 anni fa, col film di Tobe Hooper The Texas Chainsaw massacre. Questo nuovo film non riserva sorprese, però abbonda di sequenze trucibalde: mutilazioni e sventramenti, preferibilmente con l'ausilio di motosega, torture varie e lingue tagliate deliziano lo spettatore, in un crescendo di puro cinema di merda, per un' estenuante ora e mezza.
Bene: sappiamo che il sistema che regola la censura italiana è in preda alla soggettività dei componenti delle commissioni di revisione cinematografica.
Che vietano un film di puri massacri in liberà ai 14 anni esattamente come fanno col film anti-guerra di Ken Loach Il vento che accarezza l'erba. Se si parla di sesso e lo si fa (soprattutto se contronatura), le cose possono andare peggio: Shortbus ha il marchio infamante vietato ai 18 (meglio una motosega che ti stacca la testa in un diluvio di sangue che un cazzo in erezione?)
E' difficile che un ragazzino vada a vedere un film radical-chic come Shortbus o impegnato come quello di Loach. E' probabile che un ragazzino vada al cinema per vedersi un horror.
Ma c’è horror e horror. Se la favola ha venature horror condite con un messaggio politico di matrice antifascista, meglio un divieto ai 14 (vedi il caso il Labirinto del fauno).
La censura tutela i minori oppure danneggia gli adulti? Perchè pare che sempre più l'accondiscendenza dei censori nei confronti della violenza, soprattutto q
uella più gratuita e stupida, prevalga rispetto al buonsenso. Mentre emerge la volontà punitiva verso film che stanno al di fuori del circuito mainstream, diretti a un pubblico più colto, e con tematiche politico-sociali che non rispecchiano la tendenza neoconservatrice dominante nella società (film politici, film di liberazione sessuale, film gay, film d'autore con qualche argomento scottante, ecc.)
Ma perché diavolo vietare ai 14 il documentario di Bertolucci su Pasolinì e Salò, che farà al massimo 1000 spettatori (e voglio vedere quanti di questi sono adolescenti!)???
In attesa di una legge che tolga di mezzo queste barbarie senza senso (perchè non
risponde a nessun criterio obiettivo), (Blog)Vetriolo rivolge una domanda al Ministro dei Beni culturali Rutelli. Farà in modo che di queste benedette commissioni facciano parte persone neutrali rispetto alle case di distribuzione?( Non è un caso che a essere puniti siano sempre i distributori cinematografici più piccoli e indifesi, come Lucky Red e Fandango).
O, almeno se non imparziali, competenti? Perchè, almeno fino a pochi mesi fa, tra i censori figuravano personaggi come Solvi Stubing (comunque tra tutti la più professionale), Clarissa Burt (l'attrice americana che ricordiamo più per le ospitate da Vespa che per un film) e il giornalista-pastonista politico del Tg1 Francesco Pionati (neo-deputato Udc di cui si ignoravano competenze cinematografiche).

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