15 gennaio 2007

La classifica del lunedì di Vetriolo

ROCKY BALBOA NIENTE MALE

Per chi si era preparato coca cola, popcorn e rutto libero per assistere a uno dei cult trash del secolo, si è ricreduto. L'ultimo Rocky è il funerale dolente di un mito cinematografico, commovente al punto giusto. Con dei richiami al capostipite della serie che ci hanno fatto seriamente venire i brividi.Coraggioso.

LA RICERCA DELLA FELICITA' SE LO PERDI SEI STUPIDO
Poteva essere il film vergognosamente strappalacrime. Invece la coppia più strana del momento, Will Smith+Gabriele Muccino, partorisce un film coinvolgente e rigoroso, senza le dosi massicce di zucchero che il cinema mainstream americano ci propina in continuazione. Era difficile fare un film su un homeless sfigato con bimbo a carico senza scadere nel patetico. Muccino ha superato la prova, con in mente la lezione del miglior cinema indipendente.Chapeau!

CASINO' ROYALE SE LO PERDI SEI STUPIDO
Finalmente uno 007 degno di interesse.Non solo perchè Daniel Craig ha una personalità che i poveri Timothy Dalton e Pierce Brosnan se la sognano, ma anche perchè il film (grazie a una sceneggiatura revisionata dall'ottimo Paul Haggis) tiene fino all'ultimo secondo. Sorprendente!

APOCALYPTO CHE PALLE
Noia e violenza, un mix apocalittico. Il filmone di Mel Gibson sembra, almeno dopo il primo tempo, il remake "nude look" di Rambo 1, con quella caccia all'uomo piena di insidie in mezzo alla giungla. Poteva sconvolgere solo le anime belle dell'associazione dei genitori ingenui e la povera Natalia Aspesi. Che invitiamo a vedere e recensire non solo i filmoni importanti, ma anche gli horror e i filmetti di genere. Perchè sono quelli che gli adolescenti guardano, al cinema o comodamente in casa in dvd. E che, in termini di atrocità e sangue, non hanno proprio nulla da invidiare ad Apocalypto. Anzi.

INFAMOUS NIENTE MALE
Non male vedere a distanza di poco più di un anno, lo stesso film, la stessa storia in una versione alternativa. I due film sono Capote (premio Oscar per Seymour Hofmann nel ruolo dello scrittore Truman Capote) e questo Infamous. La storia è quella delle origini del romanzo A sangue freddo. Solo che Infamous è più caldo, anche nei colori, e con un tono da commedia (ma solo nella prima parte) totalmente assente in Capote. E qui, la storia d'amore tra il detenuto assassino e lo scrittore gay, è meno sfumata.

LE LUCI DELLA SERA DELUDENTE
Il cinema desolato e deprimente di Kaurismaki colpisce ancora:stavolta il protagonista di questo Le luci della sera è un silenzioso guardiano notturno ingenuo e in cerca d'amore. LA cattiveria altrui gli procurerà solo guai. Angosciosamente rarefatto, nulla toglie e nulla dà in più all'opera del regista finlandese. Dopo averlo visto, il nostro inconscio - forse per proteggersi dall'ansia della morte - lo rimuove.

IL GRANDE CAPO CHE PALLE
Il ritorno in stil minore di Lars Von Trier è l'equivalente cinematografico di un peto. Il giochino degli equivoci - trovata vecchia come il cucco - incentrata su un attore arruolato per simulare il capo supremo di un'azienda mostra la corda fin da subito. Ma intanto a Von Trier interessa altro: ridicolizzare il testo strizzando l'occhio allo spettatore "intellettuale","colto","cinefilo" che si diverte coi giochini metalinguistici e metacinematografici. Tanto se lo può permettere:è il trasgressivo Von Trier. Se fosse un altro gli sputerebbero tutti addosso.

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