30 aprile 2007

anteprima Spiderman

Spiderman 3 che delusione!

Le aspettative erano altissime, è vero.
Sam Raimi, col n.1 e col n.2 , aveva creato una macchina spettacolare senza sbavature, capace di accontentare sia l’adolescente che il cinefilo raffinato.
Stavolta, ci spiace, ma il buon Sam non ha convinto. Anzi. Senza arrivare ai commenti ascoltati alla proiezione stampa(“orrendo”,”demenziale”,”Raimi s’è bevuto il cervello”, ecc.), dobbiamo ammettere che il film non funziona, gira a vuoto, in poche parole, annoia. A riprova che “di più” non significa “meglio”. Perché in Spiderman 3 i cattivi triplicano(l’Uomo sabbia, New Gobelin, Venom), le donne raddoppiano(oltre a Mary Jane arriva Gwen Stacy, caricatura scema di quella che avevamo conosciuto nel fumetto), i filoni narrativi si moltiplicano. Per tenere insieme questo popò di roba ci voleva effettivamente un miracolo;invece Raimi gonfia la durata del film(2 ore e 20 interminabili!), mentre aveva materiale a disposizione per farci, oltre al 3, anche il 4. Proprio perché elefantiaca, la sceneggiatura non tiene.E allora Raimi si inventa delle trovate davvero “incredibili”.
Non vi dico nulla per non fare spoiler, ma tenete d’occhio il maggiordomo di Harry-New Goblin. Su una sua battuta (ridicola!) si regge tutto il finale del film. Nemmeno le soap-opera nostrane riuscirebbero a fare peggio. Per non parlare della trasformazione malvagia di Peter Parker che fa scivolare S3 in direzione farsa in salsa musicale(vedere per credere, io pensavo di vedere spuntare John Travolta ne La febbre del sabato sera o Grease). Vabbè direte voi:ci restano le emozionanti scene d’azione, gli effetti super-speciali, ecc. ecc. Vabbè dico io: tutto questo c’è, ma non aggiunge nulla a quello che già avevamo visto nei precedenti episodi. Ci spiace appurare che Spiderman 3 sia, più o meno, emozionante quanto I Fantastici 4. E cioè, calma piatta.

23 aprile 2007

La classifica del lunedì di Vetriolo

Dopo un po' di assenza, dovuta all'indole svogliata di Vetriolo, torna la classifica dei film che trovate in sala.

Number 23 NOIA MORTALE
Le aspettative erano alte: Jim Carrey dall'area truce in un thriller psicologico livido e cupo: la regia affidata a un solido uomo di mestiere, Joel Schumacher;l'ossessione diabolica per un numero, il 23, dai contorni quasi sulfurei. Invece, dopo solo mezz'ora, ti viene da dire: ma chissenefrega!E scoprire - SPOILER - che l'unico pericolo da cui deve guardarsi il povero Jim è sè stesso, sa tanto di già visto e già sentito mille altre volte.

Sunshine QUASI UN CAPOLAVORO
Il miglior film della settimana. Un frullato ben miscelato del cinema di fantascienza che amiamo di più (da Solaris a 2001 passando per Alien), incardinato alla struttura classica alla "10 piccoli indiani" di Agatha Christie. Un thriller fantascientifico che, alla fine, diventa metafisico. Quasi un capolavoro. Se non lo è, è colpa del regista Danny Boyle che, a mezz'ora dalla fine, comincia ad agitare la macchina e ci dà il voltastomaco.

Mio fratello è figlio unico SE LO PERDI SEI STOLTO
Si può girare una pellicola con Riccardo Scamarcio facendo un film vero, e non una semplice fiction per i voraci palati di ragazzine in calore e adolescenti metrosexual brufolosi? Si, basta che a confezionare il tutto sia un vero regista (Daniele Luchetti), la sceneggiatura sia di ferro (Rulli e Petraglia) e che, al di là di Scamarcio, chiamati a recitare siano attori di talento(Elio Germano). Mio fratello è figlio unico non sarà bello come il libro da cui è tratto (il fasciocomunista di Antonio Pennacchi), però è perlomeno una commedia per nulla scontata, capace di raccontare un'epoca, gli scontri tra rossi e neri tra il '68 e il '77, divertendo e facendo riflettere.

L'ombra del potere-the good shepherd SARA' UN CLASSICO
Cos'è la Cia? Secondo il film di Robert De Niro un luogo oscuro dell'anima, il pozzo nero dove affonda e muore ogni slancio ideale in nome del pragmatismo e della ricerca ad del potere. Matt Damon è un funzionario che, per l'agenzia, sacrifica se stesso e la sua famiglia. Lungo due e quaranta, L'ombra del potere corre veloce, macina il meglio del cinema politico degli anni '70, gettando impietosamente una luce inquietante sull'America tutta. E Matt Damon, alla fine, anche fisiognomicamente, pare Andreotti.

Shooter IMMONDO
Ancora una pellicola che ci dice che l'America è marcia, almeno nei suoi apparati di sicurezza e di spionaggio. Un agente segreto viene incastrato dai servizi deviati, con l'accusa di aver attentato alla vita del Presidente Usa. Si vendicherà trasformandosi in un giustiziere assetato di sangue. Shooter, diretto da Antoine Fuqua, è noioso e farraginoso. Parte da posizioni di sinistra per poi svoltare a destra, con un crescendo alla Rambo. Un film fascista, anche esteticamente (la fotografia è di un nitore splendido e inquietante).

I segni del male IMMONDO
Hillary Swank presta il suo volto da Oscar a questo horror mefistofelicamente teo-con targato Warner. Al di là di una sequenza impressionante(l'invasione delle locuste), il film non farebbe sobbalzare neanche un condannato a morte sulla sedia elettrica, nemmeno in America. Però dispensa lezioni di teologia a buon mercato, annoia con clichè scontati e ci ricorda di pentirci perchè moriremo e, se non voteremo repubblicano, bruceremo all'inferno.

Mr.Bean's holiday SE NON HAI NULLA DA FARE
Questo secondo film ispirato alle avventure di Mr.Bean è sicuramente più riuscito del primo. Anche perchè gli autori si sono ispirati al cinema di Jacques Tati. E in fin dei conti questo Mr.Bean in terra di Francia è un omaggio dichiarato alla comicità di Mr. Hulot. Alcune gag, soprattutto quando Mr.Bean approda in pieno festival del cinema di Cannes, sono particolarmente godibili.

blog e giornalismi

Odio Studio aperto
Il telegiornale (telegiornale???) di Italia Uno ha un blog di "fans" sfegatati. Si intitola "Odio Studio aperto", è stato aperto l'estate scorsa, ed è un ottimo modo per monitorare il telegiornale (telegiornale???) più inutile del mondo. Studio aperto insegue l'audience con servizi pruriginosi e fintamente moralistici. Un esempio:il servizio di ieri sulla turista milanese che si fa il bagno nuda dentro la Fontana di Trevi. Tutto bollinato e censurato, l'effetto morboso è assicurato!Un consiglio agli amici di Studio aperto:perchè non vi inventate una versione "uncut" del vostro bel telegiornale?(telegiornale???)Magari in onda di notte sul digitale terrestre:con i vostri bei servizietti senza tagli e senza censure. Così oltre alle tette (che non ci fate mai mancare), potremmo vedere anche tutto il resto!

16 aprile 2007

Anteprima Sunshine

Non perdetevi Sunshine!

Se vi piace la fantascienza e se godete ogni volta che vi si cita Solaris, la saga di Alien e Odissea nello spazio, Sunshine il film che fa per voi. Diretto da Danny Boyle (quello di Trainspotting, ma è più bravo quando lavora sui film di genere, come lo zombesco 28 giorni dopo) e scritto dal romanziere Alex Garland, Sunshine (in Italia dal 20 aprile) racconta la missione impossibile di un gruppo di astronauti che devono resuscitare, con una super-bomba, un Sole in via di definitivo spegnimento. In gioco, come in Armageddon, c'è il destino del pianeta Terra. Un film così saprebbe tanto di già visto e già digerito se la mano di Boyle e Garland non si facesse sentire. Visionario, raffinato, con un cast di attori meraviglioso - tra tutti Cillian Murphy, Michelle Yeoh e un sorprendente Chris Evans, già Torcia Umana ne I Fantastici 4 -, un magistrale uso delle citazioni del cinema di fantascienza più memorabile, e un utilizzo del suono che mette i brividi (fate come me, andate a vederlo in una sala dallo schermo enorme e col suono potente), Sunshine è l'esatto opposto dell'orrendo 300 di Zack Snyder. E' il contrario del cinema-videogame, è un film per tutti (nel senso che è fatto anche per gli adulti che possono vederlo senza sentirsi scemi,anzi!), fa paura e crea tensione senza la ricerca a tutti costi dell'effettaccio, non soffre della sindrome di Matrix perchè non va avanti a forza di effetti speciali super-digitali, slow motion e improvvisi scatti (pratica che infesta buona parte del cinema americano del nuovo secolo). A parte qualche scivolata di regia nell'ultima parte, Sunshine è un thriller fanta-metafisico che dimostra che un altro cinema è possibile, anche a Hollywood. Nonostante sia stato realizzato a Londra e prodotto dalla Fox Reasearch Light, la divisione della 20°century Fox che finanzia solo i prodotti in ci crede meno, quelli più "indipendenti". Per la serie: i soldi li buttiamo via solo per i giocattoloni per spettatori scemi.