23 aprile 2007

La classifica del lunedì di Vetriolo

Dopo un po' di assenza, dovuta all'indole svogliata di Vetriolo, torna la classifica dei film che trovate in sala.

Number 23 NOIA MORTALE
Le aspettative erano alte: Jim Carrey dall'area truce in un thriller psicologico livido e cupo: la regia affidata a un solido uomo di mestiere, Joel Schumacher;l'ossessione diabolica per un numero, il 23, dai contorni quasi sulfurei. Invece, dopo solo mezz'ora, ti viene da dire: ma chissenefrega!E scoprire - SPOILER - che l'unico pericolo da cui deve guardarsi il povero Jim è sè stesso, sa tanto di già visto e già sentito mille altre volte.

Sunshine QUASI UN CAPOLAVORO
Il miglior film della settimana. Un frullato ben miscelato del cinema di fantascienza che amiamo di più (da Solaris a 2001 passando per Alien), incardinato alla struttura classica alla "10 piccoli indiani" di Agatha Christie. Un thriller fantascientifico che, alla fine, diventa metafisico. Quasi un capolavoro. Se non lo è, è colpa del regista Danny Boyle che, a mezz'ora dalla fine, comincia ad agitare la macchina e ci dà il voltastomaco.

Mio fratello è figlio unico SE LO PERDI SEI STOLTO
Si può girare una pellicola con Riccardo Scamarcio facendo un film vero, e non una semplice fiction per i voraci palati di ragazzine in calore e adolescenti metrosexual brufolosi? Si, basta che a confezionare il tutto sia un vero regista (Daniele Luchetti), la sceneggiatura sia di ferro (Rulli e Petraglia) e che, al di là di Scamarcio, chiamati a recitare siano attori di talento(Elio Germano). Mio fratello è figlio unico non sarà bello come il libro da cui è tratto (il fasciocomunista di Antonio Pennacchi), però è perlomeno una commedia per nulla scontata, capace di raccontare un'epoca, gli scontri tra rossi e neri tra il '68 e il '77, divertendo e facendo riflettere.

L'ombra del potere-the good shepherd SARA' UN CLASSICO
Cos'è la Cia? Secondo il film di Robert De Niro un luogo oscuro dell'anima, il pozzo nero dove affonda e muore ogni slancio ideale in nome del pragmatismo e della ricerca ad del potere. Matt Damon è un funzionario che, per l'agenzia, sacrifica se stesso e la sua famiglia. Lungo due e quaranta, L'ombra del potere corre veloce, macina il meglio del cinema politico degli anni '70, gettando impietosamente una luce inquietante sull'America tutta. E Matt Damon, alla fine, anche fisiognomicamente, pare Andreotti.

Shooter IMMONDO
Ancora una pellicola che ci dice che l'America è marcia, almeno nei suoi apparati di sicurezza e di spionaggio. Un agente segreto viene incastrato dai servizi deviati, con l'accusa di aver attentato alla vita del Presidente Usa. Si vendicherà trasformandosi in un giustiziere assetato di sangue. Shooter, diretto da Antoine Fuqua, è noioso e farraginoso. Parte da posizioni di sinistra per poi svoltare a destra, con un crescendo alla Rambo. Un film fascista, anche esteticamente (la fotografia è di un nitore splendido e inquietante).

I segni del male IMMONDO
Hillary Swank presta il suo volto da Oscar a questo horror mefistofelicamente teo-con targato Warner. Al di là di una sequenza impressionante(l'invasione delle locuste), il film non farebbe sobbalzare neanche un condannato a morte sulla sedia elettrica, nemmeno in America. Però dispensa lezioni di teologia a buon mercato, annoia con clichè scontati e ci ricorda di pentirci perchè moriremo e, se non voteremo repubblicano, bruceremo all'inferno.

Mr.Bean's holiday SE NON HAI NULLA DA FARE
Questo secondo film ispirato alle avventure di Mr.Bean è sicuramente più riuscito del primo. Anche perchè gli autori si sono ispirati al cinema di Jacques Tati. E in fin dei conti questo Mr.Bean in terra di Francia è un omaggio dichiarato alla comicità di Mr. Hulot. Alcune gag, soprattutto quando Mr.Bean approda in pieno festival del cinema di Cannes, sono particolarmente godibili.

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