14 May 2007

Anteprima Zodiac

Zodiac, ossia il Mostro di Firenze a San Francisco
E' tardi, è notte, è buio. Sto passeggiando verso casa, le strade sono deserte, ogni tanto il silenzio si rompe, passa un motorino. La minaccia può nascondersi oltre un raro cespuglio, o un'automobile che sfreccia nella Milano by night. No, non ho visto un servizio del Tg5 sulla sicurezza nella capitale morale ai tempi del governo Prodi. Sono appena uscito dall'anteprima di Zodiac, e mi ha messo paura. L'ultimo film del redivivo David Fincher non assomiglia per niente al suo capolavoro Se7en. Niente barocchismi, niente truculenze, niente che non sia rigorosamente classico. Zodiac è un thriller in cui, incredibilmente, Fincher si nasconde. Niente male, dopo aver ammesso che la storia di Zodiac, lui che da bambino ha vissuto con la paura di quel famigerato serial killer a un passo da casa, lo ha tormentato per anni e anni. Un'ossessione - al pari di quella che lo scrittore britannico David Piece ha esorcizzato in 4 spaventosi romanzi sullo squartatore dello Yorkshire - che potrebbe giustificare un trip a puntate grondante sangue. Invece Fincher sceglie la strada del rigore cerebrale, se pur lungo - un po' troppo - 2 ore e mezza.
Non racconto nulla di Zodiac, mi limito solo a dire che è la caccia a un serial killer che va dalla fine degli anni '80 fino quasi ai giorni nostri. Dico che vale la pena di vederlo solo perchè ha la ormai rara capacità di sgomentare lo spettatore. Perchè nelle numerose sequenze di uccisioni riuscite o solo tentate - e anche in una terrificante scena in un sottoscala - fa davvero paura. Una paura che ci eravamo quasi dimenticati di riuscire a provare nel buio di una sala. Quasi fosse un nipotino di Mario Bava, giocando con gli elementi più elementari del cinema di genere - il buio, i rumori, la luce che si accende o se ne va, i fari di un'auto, le ombre, o una frase gettata lì prima dell'apocalisse ("prima di ucciderti, butterò dal finestrino il tuo bambino") - David Fincher non risolve l'enigma di Zodiac, ma ci fa toccare con mano cosa sia l'angoscia del terrore: quella che puoi provare un attimo prima che l'uomo nero ti porti via.

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