06 ottobre 2006

Operazione Betulla 2


Berlusconi con Betulla

Esattamente il giorno dopo la partenza del grande sondaggio di (Blog)Vetriolo "Operazione Betulla", Silvio Berlusconi ha deciso di concorrere. Non partecipando al nostro blog, ahimè, ma in modo più roboante. Con una lettera a uno degli sparuti giornali che sono usciti in edicola, bypassando lo sciopero dei giornalisti: Libero di Vittorio Feltri. Una difesa totale di Renato Farina. Ai pochi sfortunati che non hanno acquistato il giornale, regaliamo l'integrale missiva.

"Caro Direttore, Le scrivo per manifestare a Lei e a Libero la mia solidarietà totale e motivata per quanto è accaduto e sta accadendo al Suo vice Renato Farina. È palese la strumentalità degli attacchi contro Farina. Colpendo lui, si voleva e si vuole far perdere credibilità al quotidiano che Lei ha fondato e dirige. Lei, dottor Feltri, come del resto Farina, non siete mai stati teneri con me. Ma la vostra critica alla Casa delle libertà è un pungolo autorevole anche se, a volte, lo confesso, urticante. Però siete liberi, siamo liberi noialtri, e siamo tutti felici che voi esistiate e che prosperiate. Ma per la sinistra illiberale che in Italia si è presa tutto, voi siete peggio di una spina nel fianco. Non vi possono tollerare. Eliminando Renato Farina, si intende distruggere o almeno indebolire una delle poche voci di opposizione a Prodi e al suo universale apparato di potere: politico, mediatico, inquisitorio e finanziario. Non entro nello specifico della vicenda. So che lo stesso Farina, dopo la prima lettera sul suo giornale, si è attenuto al segreto istruttorio. Aldilà delle articolazioni di legge, Farina sa bene che solo il Papa è infallibile, e dunque egli può aver commesso errori che del resto ha ammesso. Anche se io non ci credo, il ragazzo è troppo portato all'autofiagellazione. Ma mi associo a quanto scritto al Foglio da dieci giornalisti non conformisti. «Renato Farina è collega di grande valore e di umanità altrettanto grande... Nei confronti di Renato Farina c'è un accanimento pubblico che sa di purghe». Mi compiaccio, caro Feltri, che Lei abbia tenuto duro e che lo abbia difeso con convinzione e con forza. Quanto a Farina, mi consenta di rivolgergli un saluto. So, Renato, che sei ridotto al silenzio. Ma questo tuo silenzio parla più di mille articoli a chi sa ascoltare. Il tuo sacrificio non è inutile, credimi. Renato: una volta ti ho definito "guerriero di libertà". Sono sicuro che tornerai presto: più bravo, più efficace e più forte di prima."

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