24 settembre 2007

L'invettiva sui festival milanesi

CINEFESTIVAL A MILANO, SOTTO A CHI TOCCA!
Riceviamo da Vetriosancio e volentieri pubblichiamo

Che bello! Un altro festival di cinema a Milano!! Il “Milano Doc Festival- Festival Internazionale di Film, Documentari d’Arte, Architettura, Cinema, Teatro, Impresa (!), Musica e Danza” (qualcos’altro no?!) ha aperto finalmente i battenti con “un numero impressionante di documentari” come recita il programma.
Se ne sentiva proprio il bisogno, perché finora di festival cinematografici in città ne avevamo effettivamente pochini, solo 9! E finalmente ecco il numero 10, patrocinato niente-popo-di-meno che da Vittorio Sgarbi in persona e programmato acutamente tra il 12 e il 30 settembre in piena sovrapposizione con il “Milano Film Festival” che dal 14 al 23 settembre ha raccolto quest’anno un pubblico finalmente piuttosto vasto con una proposta dallo stile molto “raga-tutto-rego”.
E’ una situazione paradossale. Dopo decenni di assoluta assenza del benché minimo segno festivaliero ora all’ombra della madunina siamo invasi dai festival, oltre che dai lavavetri: ne nascono come i funghi, e più piccoli e nascosti sono meglio è! Nessuna di queste proposte ha infatti la statura e neppure l’ambizione di rappresentare veramente una città come Milano: Si procede invece per clan, per cordate parallele, sul classico modello familiare dell’imprenditoria brianzola. Ofelè fa el tò mestè. Una strada completamente opposta a quella seguita per esempio da Roma con la sua sciccosa Festa del Cinema, un po’ glamour, un po’ sagra de noartri.
Non che quella capitolina sia la strada giusta e quella milanese quella sbagliata, anzi. Ma è che dalle nostre parti (ebbene si, noi vetriolomani siamo dei bauscia!) sta diventando proprio difficile districarsi nei meandri di una offerta festivaliera schizofrenica, ridondante e poco comprensibile, tanto che anche tra addetti ai lavori ci si chiede a volte: “ma questo che festival è?!”
Facciamo la lista: il Festival del Cinema Africano d’Asia e America Latina terrà la sua 18° edizione (dedicata alla Pasqua!) un po’ più tardi del solito, ai primi di aprile, lasciando libero uno slot in marzo, ma andando a pestare i piedi al Miff - Film Festival Internazionale di Milano (che il suo direttore presenta modestamente come “il Nuovo Sundance Internazionale d’Europa”, proprio così, con tutte maiuscole!!), in programma dal 3 al 14 aprile. Il Festival Internazionale del Film Turistico chiamato anche Filmondo dovrebbe tenersi anche lui ad aprile, ma è da un po’ di tempo che non dà segni di vita (attenti ragazzi, chi va via perde il posto all’osteria). Il Festival Internazionale del Cinema Gay-lesbico and Queer Culture dovrebbe incunearsi con la sua 22° edizione nel giugno prossimo, un mesetto tranquillo. Poi c’è il Festival Internazionale FilmMaker, che arriverà alla 26a (o 27a?) edizione in novembre/dicembre 2007 e che da qualche anno ha sentito l’esigenza di sdoppiarsi in un nuovo festivalino chiamato Filmaker Doc - Festival Int.le di Film e Video Non Fiction. La 17a edizione di Invideo-Mostra Int.le di Video d’Arte e Cinema Oltre parte anche lei a novembre, dal 7 all’11, altra sovrapposizione. Anche settembre è intasato come la tangenziale al venerdì sera con il 12° Milano Film Festival che, come si diceva, si è tenuta dal 14 al 23 settembre, e il nuovo Milano Doc Festival che si allarga dal 12 al 30 dello stesso mese (che sboroni!). Poi c’è lo Sport Movies & Tv–26° Milano International FICTS Festival, che va ad occupare il suo posticino libero tra la prossima fine ottobre e l’inizio di novembre. Infine Sguardi Altrove-Film Festival a regia femminile è arrivato alla 8° annata e si svolge tra febbraio e marzo.

Sembra uno scherzo, ma è tutto vero! Il catalogo è questo, se non ce ne siamo scordato qualcuno... Meno male che adesso c’è il decisionista Sgarbi assessore alla cultura che ha voluto fare un po’ di ordine e tanto per semplificare ha messo in circolazione un altro bel festival, il geniale FESTIV-ALL con il quale invita tutti i simpatici festival della città ad aprire altre finestre di programmazione con mini-cartelloni disseminati nel corso dell’anno in un calendario-monstre completamente incomprensibile e francamente demenziale. Bella la razionalità della capitale morale e brillante la politica culturale del partito-azienda. A questo punto non ci resta che sperare in un intervento risolutivo della efficientissima Lombardia Film Commission e del suo presidente Renato Pozzetto!

la pagellina cinematografica del lunedì

SEVERANCE CAPOLAVORO ASSOLUTO
Dal regista di Creep il chirurgo, uno strepitoso horror made in England. Un gruppo di dipendenti di una compagnia produttrice di armi viene massacrato durante un gioioso week-end nei boschi rumeni. Ragazzi no, non è Hostel, non c'è Eli Roth dietro la macchina da presa, i personaggi non sono degli stupidi adolescenti in calore: il risultato è un mix di realismo efferato, umorismo british molto funny con esilaranti esiti grotteschi, rigore stilistico e satira socio-politica. E, attenzione, le regole dell'horror classico si ribaltano :chi fuma, scopa e si droga (SPOILER) non muore.

SUXBAD CAPOLAVORO ASSOLUTO
Così sboccato da far apparire American Pie un film Disney, così idiota da rasentare il sublime. Dietro la superficie di film per adolescenti scemi, si nasconde una raffinatissima commedia con dialoghi dal livello appena una spanna sotto Tarantino. Personaggi azzeccati ( la coppia di poliziotti scemi è indimenticabile, McLovin è già nel mito), battute a raffica, un intreccio degno di Tutto in una notte e Fuori orario. Che ha anche il merito cinematografico di sdoganare, dopo Carrie, il sangue mestruale!
Ah, dimenticavo: per chi ama i disegni di cazzi, non perdetevi i titoli di coda.

FUNERAL PARTY SE LO PERDI SEI STUPIDO
Racconto la mia esperienza personale: ho trattenuto le risate per tutto il tempo...poi a dieci minuti dalla fine non ce l'ho fatta. Funeral party monta lentamente, accumula situazioni, affastella personaggi, inanella battute più o meno raffinate, in un crescendo che può avere come esito finale solo l'Apocalisse. In pratica, effetto domino. Merito di una regia invisibile, degli attori (british, of course), per di più semisconosciuti, in stato di grazia, una sceneggiatura di ferro.

03 settembre 2007

box office Usa

HALLOWEEN RETURNS
Il remake di Halloween, lo slasher-movie girato nel 1978 da John Carpenter, torna nelle sale americane e arriva primo (con oltre 32 milioni di dollari). Dopo tanti appannati sequel, la scelta della Dimension films che lo ha prodotto è stata di ritornare alle origini della serie, rileggendo e reinterpretando la storia del serial killer Michael Myers. Coraggiosa anche la scelta di affidare la regia al talentuoso Rob Zombie che con La casa dei 1000 corpi ha dato al genere horror - da tempo confinato a esangue cinema per ragazzini scemi - una scossa benefica. In Italia uscirà il 31 Ottobre, la notte di Halloween, sfidando ad armi impari l'atteso "La terza madre" del nostro Dario Argento.

27 agosto 2007

Libera informazione

Addio Lucignolo Bellafica

Brutte notizie per la libera informazione. Stasera termina l'appuntamento estivo con l'Approfondimento Giornalistico con la A e la G maiuscola. Stasera finisce Lucignolo Bellafica, il supplemento vacanziero di Studio Aperto, il sedicente telegiornale di Italia Uno.
Ne sentiremo la mancanza, c'è da giurarci: non avevamo mai visto un simile florilegio di notizie scomode , di documenti scottanti, di inchieste al vetriolo. Altro che Biagi, altro che Santoro: questi presunti maestri del giornalismo non ci hanno mai fatto vedere le cose come stanno; non hanno mai voluto mostrare a milioni di telespettatori, in prima serata, i meloni di Melita, i vizi sfrenati degli italiani in vacanza, le orge di natiche sudate e le tonnellate di poppe al vento bisunte d'olio. Neanche il Moige, di fronte a questo popò d'informazione di qualità, ha osato una critica (Noi una timida critica sì: quando sdoganate il pelo? Non vi chiamate forse Lucignolo Bellafica?)
Santoro e Biagi, a differenza di Lucignolo, non hanno mai fatto reportage senza peli sulla lingua sulla piaga del nudismo, sul ritorno del topless o sulla Sardegna di Soru a luci rosse. Loro Fiorani non lo hanno mai fatto "cantare". Loro un'inviata di prestigio come Melita non l'assumerebbero mai. Troppo scomoda, troppo incontrollabile, è evidente.
Oggi è un giorno veramente triste. Ci sintonizzeremo per l'ultima volta su Lucignolo Bellafica, certi di non restare delusi: magari sapremo tutto e di più sulle gemelle Cappa e i loro fotomontaggi, sui segreti inconfessabili di Corona, sulla decadenza dei costumi e la moda di andare a travestiti, sull'aumento delle tasse e l'incremento delle tariffe delle mignotte. Almeno vorremmo sperare che la fine di Lucignolo Bellafica serva a qualcosa. Ci auguriamo che Lucignolo Bellafica abbia indicato a tanto giornalismo accademico quale sia la retta via da seguire. Desidereremmo che, d'ora in poi, non si lasci alla sola Melita l'esclusiva delle interviste e dei calendari senza veli targati Lucignolo. Coraggio, giornaliste di Studio Aperto,coraggio Monica Gasparini, Benedetta Parodi, Patrizia Caregnato, e anche inviate di guerra come Gabriella Simoni! Forza, fate come la vostra brava collega Melita: in tv c'è bisogno di trasparenza!
Oggi sarà davvero una giornata triste. Come consolarci di fronte a questa grave perdita, la morte di Lucignolo Bellafica? Andremo in edicola e arrafferemo il dvd del backstage, griffato Lucignolo, del calendario di Melita. Entremo nel nostro music store di fiducia e prenoteremo tutti i cd compilation di Lucignolo Bellavita con le musiche più trendy. Oppure sul sito di Studio Aperto acquisteremo gli indispensabili cappellini (Euro 9.90), le t-shirt (Euro 24,90), le tazze per il caffè (Euro 6.90), l'agenda grigia o quella blu (Euro 11.50), e anche la guida ai locali più "in" e più "cool" (Euro 5.90), naturalmente tutti marchiati Lucignolo.

PS Per le immagini e le informazioni di questo post ci siamo avventurati sul sito di Studio Aperto. Si è aperto un pop-up, uno solo, di pubblicità. E' la reclame di un WC, "facile da installare dove vuoi tu". Che i geni del marketing di Mediaset vogliano suggerirci qualcosa?

(la pubblicità sul sito di Studio Aperto - Lucignolo)

07 agosto 2007

Giornalismo postribolare?


Lucignolo Bellafica
Esiste il giornalismo postribolare? Un esempio fantastico potrebbe essere - sottolineo, potrebbe - Lucignolo Bellavita, il settimanale di Studio Aperto.
Lo voglio dire apertamente: Lucignolo Bellavita (o meglio Bellafica) è un prodotto astuto. La scusa è sempre quella: fare informazione.
Sbandierando il diritto all'informazione, Lucignolo Bellavita apre allo spettatore le porte dell'Inferno: tette, culi, starlette spogliate, servizi su travestiti, nudisti, droghe.Tutto in prima serata.
Esagero? Faccio alcuni esempi tratti dalle ultime 2 puntate:
1)Servizio su Alessia Merz mamma? Un montaggio frenetico di sue brevissime dichiarazioni (il cui succo è :"diventare mamma non significa essere meno sexy") assieme a un'orgia di immagini (di 10 anni fa) di lei nuda. 5 minuti così. Dov'è la notizia? Aiutatemi a cercarla!
2) Servizio sulla Paris Hilton italiana: Guendalina ex-concorrente del Grande Fratello. Lucignolo segue la ragazza mentre è in vacanza a bordo di uno yacht: lei passeggia col micro-cagnolino, esibisce per la prima volta il topless ("Esclusiva Lucignolo"), viene multata per aver guidato la moto d'acqua violando le regole della Capitaneria di porto, esclamando "Chissenefrega!" (notare il messaggio educativo). Per dimostrare la presunta somiglianza ogni tanto fa capolino appare la vera Paris Hilton nel suo porno-video sul web alle prese con l'ex-fidanzato che, brandendo la telecamera, reclama insistentemente "Dammi la patatina!" (con tanto di sottotitoli). Anche in questo caso mi chiedo, dov'è la notizia?
3) Notevoli i servizi con gli inviati, come Melita del Grande fratello: Melita torna nella sua città natale, Treviso, per incontrare il pro-sindaco Gentilini, reo di aver dichiarato che le trevigiane, se fossero in Iran, sarebbero lapidate (in poche parole ha dato delle puttane alle sue concittadine). Prima di incontrare il pro-sindaco e dirgliene quattro, l'inviata di Lucignolo, tra un'intervista e l'altra alle ragazze del luogo, tra un urlo e una mossetta, ha illustrato le foto dei suoi svariati calendari in cui appare rigorosamente senza veli e in pose procaci. Il messaggio del servizio (giornalistico?) alla fine deponeva a favore della tesi di Gentilini. Se tutte le trevigiane sono come Melita...
4) Poi ci sono le "inchieste":il tema, come sempre, è pruriginoso. Ieri, col titolo molto BBc, "Nudi e cattivi" si dimostrava che i nudisti sono aggressivi. Avrebbero aggredito la troupe di Lucignolo, rea di averli inquadrati in alcune spiagge dove le telecamere sono bandite e la privacy salvaguardata. La struttura del servizio assomiglia molto a quelli delle "Iene":telecamere nascoste, immagini criptate. Cambia il tono e l'ideologia: tutto molto "di destra", metodo Berlusconi: provocare la vittima finchè non reagisce. Tra l'altro, a riprova dell'aggressione subìta dalla troupe la giornalista ha mostrato un certificato medico, giustificando l'assenza di immagini perchè dai nudisti. Sarà vero? C'è da fidarsi?
Se fare inchieste in questo modo, estorcendo interviste e provocando reazioni per supportare la propria tesi precostituita, sia giornalismo, lo lascio giudicare a voi. Guardatevi il servizio! 5) Infine ci sono le grandi interviste. L'ultimo scoop in ordine di tempo è l'intervista a Fiorani. Per 2 puntate il banchiere finito in galera e accusato di aggiotaggio, truffa,appropriazione indebita,associazione a delinquere per l'affaire Antonveneta ha cantato: no, non ha confessato, ma si è esibito decine di volte in veste di chansonnier al microfono dei compiacenti inviati di Lucignolo (giornalisti di Lucignolo, perchè dare del tu a chi intervistate? Siete amici, conoscenti?) e alle feste di Lele Mora. Alla fine, mancando la distanza giornalistica con l'oggetto di cui si parla, quel che arriva allo spettatore a casa è che il personaggio è un gran simpaticone, un viveur, un uomo che ha sofferto e che ha ricevuto del male. Un uomo così merita la galera? Senza distanza c'è giornalismo?
6) La chicca vera è la critica in diretta. Sui titoli di coda il mass-mediologo tuttologo Klasu Davi recensisce la puntata appena vista: rimprovera Lucignolo per il troppo sesso, bacchetta i nudisti perchè violenti (ma dove sono le immagini?), fa i complimenti ad alcuni inviati, dice basta a Fiorani. Insomma una bella trovata paracula per: -a) tutelarsi dalle critiche esterne(siamo così aperti che abbiamo pure il critico di Sua Mestà); -b) coprirsi a sinistra (Klaus Davi si dichiara di sinistra). Davi osa persino tirare le orecchie a Luciano Violante, esponente dei Ds,che incalzato dall'inviata Melita confessa (come altri 57 milioni di italiani) di non guardare Lucignolo Bellafica. Il mass-mediologo stigmatizza il politico:Lucignolo Bellafica ha 2 milioni di spettatori, tutti giovani, e un politico non deve ignorare i gusti dei giovani. No comment!
Torniamo alla domanda inziale: Lucignolo è giornalismo postribolare? La risposta è NO. E' solo postribolo: del giornalismo non c'è traccia. E il poco che c'è meriterebbe un intervento dell'Ordine dei giornalisti per violazione di alcuni elementari regole di correttezza.
Personalmente non ho nulla contro i postriboli. La tv di oggi ne è piena. Basta che chi fa tv postribolare non si ammanti della veste super-tutelata del giornalismo. Lucignolo Bellafica è solo spettacolo. Bello o brutto, giudicatelo voi.

05 luglio 2007

Sismi affair

FORZA SPIONI
La notizia è assai golosa ma, prevedibilmente, nel ventre molle del Belpaese che pensa solo alle imminenti vacanze fatte di bagni rigeneranti, di corpi nudi abbronzati, di divertimento e relax, non lascerà traccia. Più che golosa, la notizia è drammatica. E' di ieri il pronunciamento del Consiglio Superiore della Magistratura che UNANIMEMENTE (cazzo, non è quasi mai successo che magistrati togati e laici, destri e sinistri,siano tutti d'accordo!), sulla base dei documenti dell'inchiesta romana, ha stigmatizzato l'operato del Sismi, il Servizio Segreto militare guidato fino all'anno scorso da Nicolò Pollari.
Bando alle ciance: secondo le indagini della procura di Roma, il Sismi per 5 anni anni (quelli del governo Berlusconi) spiava gli avversari politici della Casa delle Libertà. Capito bene? Il servizio segreto spiava, per conto del governo Berlusconi, i "nemici": dai politici ai magistrati ad esponenti della società civile. Li spiava e ne neutralizzava l'attività. C' è qualcosa di più grave e spaventoso di questo? E non è strano che Pollari ieri sera si affacci sul Tg5 per dichiarare l' estraneità sua e del servizio segreto a qualsiasi comportamento illegittimo? No, non è strano. Di chi è il Tg5?
Leggetevi il pezzo da brividi tratto da Repubblica:

“QUEI NEMICI DA NEUTRALIZZARE”…
Carlo Bonini per “la Repubblica”

Scrive Pio Pompa in una delle sue note autografe all'allora direttore del Sismi Nicolò Pollari: "Il segreto è il punto di forza di ogni mutamento". Ora, almeno in parte, quel segreto cade e l'archivio riservato di via Nazionale (di cui Pompa era l'addetto) restituisce ciò che vi è stato custodito. Letti nella loro interezza, gli "appunti" e le "schede" impilati nell'arco di almeno cinque anni (2001-2006) sul conto di magistrati, uomini politici dell'allora opposizione, giornalisti, documentano non solo la natura illegale e calunniosa del lavoro spionistico svolto dal Servizio, ma il "programma politico" che lo ispirava e chi ne era il "dominus" tecnico: il generale Nicolò Pollari.
"Alla valutazione del generale" - come indicano gli appunti riservati - Pompa sottoponeva ogni mossa. Con Pollari e l'insediamento della nuova maggioranza di centrodestra, a Palazzo Chigi nasce un "nuovo" Servizio impegnato nella "bonifica del Palazzo", "l'epurazione della pubblica amministrazione", "la tutela di eminenti personalità di governo" con il ricorso, se necessario, a iniziative non ortodosse e traumatiche. Ecco dunque i documenti.

LA BONIFICA DI PALAZZO CHIGI
"Sicurezza del Palazzo" (Palazzo Chigi) - appunto manoscritto
"Nei confronti del personale legato da rapporto di impiego stabile con la presidenza del Consiglio, a scanso di forti reazioni burocratico-sindacali, è possibile attuare una ragionevole ed efficace attività procedendo all'attribuzione di talune funzioni a persone ritenute sicure, procedendo contestualmente ad avvicendamenti "formalmente fisiologici" di altri soggetti, onde depotenziare il dispositivo esistente, o almeno "disorientandolo" e privandolo di sicuri punti di riferimento (...) In questo senso un'attenzione particolare va rivolta ai soggetti che curano i flussi documentali e gli apparati di comunicazione. (...) Il problema di "bonificare" il dispositivo di sicurezza del "Palazzo" è meno arduo (...)

Il segreto è il punto di forza di ogni decisione di mutamento. Sta nel rapporto fiduciario che deve legare tale organizzazione con la Presidenza, nonché nel sapiente dosaggio della necessità e dell'opportunità di avvicendare, nel tempo, i vari organismi nelle varie funzioni (...) E' necessario pensare alla costituzione di un dispositivo fiduciario limitato a poche persone da inserire nell'ambito della struttura (...) un apparato di sensori e cartine di tornasole utile a prevenire e, se del caso, a reprimere (...) E' superfluo aggiungere che il dispositivo in parola deve essere caratterizzato da persone di blindata affidabilità, della quale deve assumere personale responsabilità chiunque sia chiamato a individuarle".

L'EPURAZIONE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
"Supporto conoscitivo all'interno della Pubblica amministrazione" - appunto manoscritto.
a) Conoscenza e/o possibilità di conoscere le risorse umane e, segnatamente, gli "atteggiamenti" e i "riferimenti" del management pubblico.
b) Individuazione delle aree e di soggetti in grado di intervenire in termini "non convenzionali" nelle scelte, nelle decisioni da assumere e/o per l'ostruzionismo delle stesse.
c) Conoscenza delle aree di gestione degli stimoli impropri e/o della disinformazione organizzata rispetto alla linea decisa.
d) Conoscenza e/o tendenziale possibilità di individuazione di focolai di contrapposizione tecnico-politica alla linea di governo.
e) Possibilità di corrispondere alle esigenze di Governo di conoscenza, di volta in volta, di ambiti, soggetti, progetti, iniziative, atteggiamenti formali o sostanziali di eventuale interesse dell'Autorità.
f) Possibilità di monitoraggio di ambiti, soggetti, programmi, progetti, iniziative di interesse dell'Autorità.
g) Valutazione preventiva delle risorse umane cui affidare o comunque curare progetti di interesse dell'Autorità".

LA NEUTRALIZZAZIONE DEL NEMICO POLITICO
"Attività di tutela di eminenti personalità di governo" - appunto manoscritto
A) Al livello interno.
1) Nei rapporti con le istituzioni:
* Valutazione costante degli "atteggiamenti impropri" propalati, adottati o adottandi, da Organi o persone, da attivarsi secondo programmi preventivamente illustrati all'Autorità o su sue specifiche indicazioni.
* Monitoraggio dei settori "notoriamente sensibili".
* Studio di fattibilità di eventuali ipotesi di lavoro volte a "neutralizzare iniziative improprie".
* Attivazione di procedure indicate dall'Autorità di volta in volta interessata.

2) A livello di Organi diversi dalle Istituzioni
* Attività di "monitoraggio costante" di ogni iniziativa o ipotesi di iniziativa volta a incidere sul regolare funzionamento, sul corretto esercizio e sulla credibilità di organi e/o soggetti di Governo
* Approfondimento cognitivo di situazioni di minaccia riferite ad aree sensibili, di cui si è attinta autonoma notizia o per cui sono richieste adeguate attività.
* Valutazione delle "prospettive di rischio" e conseguente studio di fattibilità degli atteggiamenti e dei provvedimenti da assumere.
* Valutazione, a livello di intelligence economica, delle fonti, delle notizie, degli indirizzi e delle prospettive di interesse, desunte dal programma di Governo, o, di volta in volta, indicate dall'Autorità (quest'ultima voce appare nell'appunto relativo al "Supporto di sicurezza generale" ndr).

IL MONITORAGGIO DI MEDEL
Appunto al Direttore - 3 agosto 2002
"Dallo studio preliminare delle ultime attività di Medel (organizzazione europea che raccoglie giuristi e magistrati ndr) e soprattutto dal suo principale sostegno italiano (Magistratura democratica) emerge quanto segue: Settori di attività:
a) impegno per la garanzia dello status di magistrato;
b) opposizione a legislazione speciale sul terrorismo, che affiderebbe maggiori poteri all'autorità di polizia ai danni della magistratura;
c) opposizione a politiche e legislazione restrittive in materia di immigrazione.
2) Principali contatti in Italia: a) Gruppo Abele; Arci; Associazione di promozione sociale; Centro di iniziativa per l'Europa del Piemonte; Associazione di studi giuridici sull'Immigrazione; Agenzia testimoni di Ge-Nova; Associazione "Carta".

Allegato: Per quanto riguarda i progetti specifici promossi da enti e associazioni "non profit", benché non sia esplicito alcun legame con Medel, può essere interessante approfondire la natura e i contenuti del "progetto Melting pot" promosso da "Sherwood Comunicazione e Comune di Venezia". I redattori sono: Avv. Marco Paggi; Rosanna Marcato; Cris Tommesani; Gianfranco Bonesso; Milena Zappon; Barbara Barbieri; Claudio Calia; Jelena Momcilovic; Nait Salah Mourad; Leen Elen; Vojsava Zagali; Jonas Chinedu Okonkwo; Graziano Sanavia".

Appunto al signor Direttore - 13 febbraio 2002 - "La Commissione di inchiesta su Tangentopoli".
"Presso ambiti qualificati si è appreso che, ben prima dell'istituzione della Commissione di inchiesta su Tangentopoli, il movimento dei "giuristi" democratici militanti avrebbe verosimilmente predisposto una strategia di contrasto sia a livello nazionale che internazionale. I giuristi si sarebbero avvalsi, da un lato, del supporto delle componenti politiche, mediatiche e antagoniste a essi contigui o organici, dall'altro del network internazionale facente capo a Medel.

Nello specifico è stato riferito di incontri e contatti riservati intercorsi nei giorni immediatamente successivi al varo della Commissione tra Bruti Liberati, Livio Pepino, Ignazio Patrone, Giovanni Salvi, Cesare Salvi, Sergio Cofferati, il segretario del Fnsi Paolo Serventi Longhi. In tale contesto, sarebbero emersi i seguenti orientamenti: adottare forme di pressione sul Presidente della Repubblica strumentalizzando anche una presunta volontà da parte del Governo di porlo in difficoltà attraverso il caso Telekom Serbia. (...) appoggiare strenuamente il disegno, che farebbe capo al fronte antiriformista e al movimento venutosi a costituire intorno a Cofferati, teso a boicottare l'attività di Governo in attesa di eventuali esiti negativi delle vicende giudiziarie del Premier".

La "scheda" Barbe.
"Secondo talune indicazioni, il magistrato di collegamento presso il ministero di Grazia e Giustizia, Emmanuel Barbe (addetto dell'ambasciata di Francia a Roma) risulterebbe da tempo in stretti rapporti con diversi esponenti di Medel (...) Sembrerebbe che Barbe abbia avuto modo di diventare un profondo conoscitore delle vicende politiche e giudiziarie riguardanti il nostro Paese sulla scorta di frequentazioni e di legami, agevolati dalla stessa Medel, con Luciano Violante, Antonio Di Pietro, Giancarlo Caselli, Ignazio Patrone, Edmondo Bruti Liberati, Alessandro Perduca, Livio Pepino, Claudio Castelli, Maria Giuliana Civinini, Giovanni Salvi, Luigi Marini".

La scheda "Gallo".
"Fonte di buona affidabilità ha riferito in merito al previsto incontro tra l'esponente del movimento Batasuna, Joseba Alvarez, e il magistrato del tribunale di Roma Domenico Gallo, membro di Medel. Tale incontro dovrebbe svolgersi nella serata del 28 aprile a margine di un'assemblea fissata per le 17.30 sulla situazione nei Paesi Baschi, organizzata dal Centro sociale Intifada, via di Casalbruciato 15, Roma. In particolare, è stato riferito che il magistrato in questione risulterebbe contiguo ad ambienti della sinistra eversiva sia a livello nazionale che internazionale e segnatamente con i "Carc", l'Eta basca, il movimento bolivariano di Evo Morales, l'Ezln del Subcomandante Marcos e con le Farc colombiane.

Su tale versante, egli fungerebbe inoltre da collegamento con esponenti politici, sindacali e della magistratura, tra cui: Sergio Cofferati, Nunzia Penelope (giornalista), Cesare Salvi, Giovanni Salvi, Papi Bronzini (Md), Ignazio Patrone (Medel), Edmondo Bruti Liberati (Md), Laura Curcio (Md), Amelia Torrice (Md), Amedeo Santosuosso (Md), Paolo Mancuso (Md), Giacinto Bisogni (Md), Letizio Magliaro (Md), Gianni Palombarini (Md), Marco Paternello (Md), Mario Vaudano (Md)".
TELEKOM SERBIA, LA RAI E GLI INCONTRI AL QUIRINALE
Appunto al signor Direttore - 26 luglio 2002: "Situazione politica e alcuni suoi possibili risvolti"
"Trasmetto per le valutazioni di interesse. A disposizione per ogni ulteriore chiarimento, mi è gradita l'occasione per porgerLe cordiali saluti.
Ambiti bene informati hanno fornito indicazioni inerenti il significato e le motivazioni che, verosimilmente, sarebbero sottesi al recente messaggio alle Camere da parte del Capo dello Stato. Motivazioni e significato rappresenterebbero l'esito di una serie di incontri e contatti intercorsi tra il Segretario generale del Quirinale, dr. Gaetano Gifuni, e i leaders Ds, Piero Fassino e Massimo D'Alema. Tali incontri, sollecitati fortemente anche da Lamberto Dini, avrebbero avuto come finalità la definizione di una strategia tesa a tutelare il Presidente della Repubblica e alcuni uomini politici dalle vicende che potrebbe assumere la vicenda Telekom Serbia.

Nell'ambito della suddetta strategia, il messaggio alle Camere, in realtà, avrebbe perseguito lo scopo di dare un preciso segnale sullo scontro politico e istituzionale che verrebbe a determinarsi qualora la Commissione parlamentare di inchiesta sull'affare Telekom Serbia dovesse orientarsi per una chiamata in causa del capo dello Stato, all'epoca ministro del Tesoro, unitamente a determinati esponenti del governo e della maggioranza di quel periodo. In particolare, l'intervento sul pluralismo dell'informazione, contenente l'auspicio di estendere le prerogative della Commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai alle reti private, costituirebbe l'anticamera di una ancora più decisa forma di pressione da attuarsi tramite lo sbarramento dell'opposizione e l'alea del rinvio alle Camere della legge sul conflitto di interessi".

UNA "VOCE" DA SPEGNERE. UN INGLESE DA SPIARE
Appunto per il direttore - Gennaio 2003: "Attacchi contro il presidente del Consiglio alla vigilia del semestre italiano" (di presidenza Ue).
"Si è avuta notizia che, sui recenti attacchi portati da alcune testate giornalistiche, avrebbero essenzialmente interagito:
Il nutrito gruppo di giornalisti e "giuristi" militanti raccolto intorno alla "Voce della Campania" diretta da Andrea Cinquegrani e Rita Pennarola; Michele Santoro; Giuseppe Giulietti; Paolo Serventi Longhi; Ignazio Patrone; Sandro Ruotolo e Giulietto Chiesa; il presidente della stampa estera in Italia Eric Jozsef, corrispondente del giornale francese "Liberation", autore di durissimi articoli contro il governo italiano ripresi e diffusi ad opera del magistrato belga Marie Anne Swartenbroeks.

Quanto poi al ruolo mediatico esercitato dalla "Voce della Campania" esso risulterebbe caratterizzato dalle forti connessioni stabilite con ambienti dei cosiddetti "giuristi militanti", dal rappresentare una delle principali componenti del complesso circuito telematico facente congiuntamente capo ai siti "Centomovimenti" e "Manipulite. it" che alimenta il processo di delegittimazione del premier. Prestigiosi opinionisti (sic) hanno scritto negli ultimi anni per la "Voce". Tra questi, "Percy Allum", cittadino inglese il cui nome sarebbe Antony Peter Allum, che, oltre ad essere punto di riferimento di alcuni corrispondenti come quelli del "Guardian", dell'Economist e del Financial Times, godrebbe di solidi legami (in ciò agevolato dall'essere docente presso l'Orientale di Napoli) con ambiti del fondamentalismo islamico napoletano, fungendo anche da collegamento con quelli attivi in Gran Bretagna".

LA COMMISSIONE MITROKHIN
Appunto al signor Direttore - 6 giugno 2002
"Fonte vicina ad ambienti dell'opposizione ha informato che esponenti di spicco dei Ds, appartenenti all'area cui fa ancora capo la leadership del partito, avrebbero manifestato l'intenzione di non voler ostacolare l'accertamento, da parte della Commissione, dell'eventuale coinvolgimento di determinati uomini politici della sinistra. Ciò al fine di indebolire l'asse venutosi a costituire tra la parte più ortodossa del partito, la Cgil e il suo leader, Rifondazione comunista, Comunisti italiani e l'area movimentista ricomprendente i no global e le frange più estreme dell'antagonismo. L'obiettivo sarebbe quello di ricostituire una forte sinistra, cosiddetta di Governo, in grado di ricompattare l'opposizione e mantenerne la guida su basi programmatiche".

PRODI SI CANDIDA
Appunto al Direttore (senza data)
"Ambiti bene informati hanno fornito indicazioni secondo cui la palese entrata in campo politico dell'attuale Presidente della Commissione Europea, tra l'altro sancita dalla recente diffusione di un vero e proprio documento programmatico titolato "Europa: il sogno e le scelte" avrebbe determinato negli ambienti dell'Unione Europea e in diversi Paesi membri forti reazioni contrarie che starebbero per sfociare in un clamoroso caso di incompatibilità. In particolare sembra che il caso in questione sia stato sollevato e fatto proprio, in punto di principio, dagli stessi organismi della Ue, nonché da diversi gruppi politici del Parlamento europeo.

Tant'è che la eco mediatica suscitata dalla vicenda starebbe per assumere risvolti clamorosi soprattutto sulla stampa estera mentre in Italia verrebbe trattata con scarsa attenzione destando non poca meraviglia nel resto dell'Europa. Tuttavia, il dato rilevante sarebbe che, nel caso di specie, non si tratterebbe di mera polemica politica, bensì del rispetto di un principio, ormai consolidato in sede Ue, teso ad evitare fenomeni di commistione tra il ruolo di Presidente della Commissione e quello di leader di una coalizione politica nel Paese di appartenenza. Di qui la trasversalità delle prese di posizione contrarie, che abbraccerebbero larga parte del Parlamento europeo e non solo, con l'intento di perpetuare il rispetto di tale forma di incompatibilità cui si sono già attenuti altri leader politici".

2 – E IL FUNZIONARIO SCRISSE A BERLUSCONI: SARO’ IL SUO UOMO FEDELE E LEALE…
Da “la Repubblica”

«Sarò, se Lei vorrà, il Suo uomo fedele e leale. Desidero averLa come riferimento e esempio ponendomi da subito al lavoro». È quanto scriveva Pio Pompa in una lettera inviata nel 2001 a Silvio Berlusconi subito dopo il suo approdo al Sismi. Negli ampi stralci della missiva, pubblicati ieri dal “Corriere della Sera”, l´ex agente segreto ringrazia il premier per la nomina come consigliere del direttore, Nicolò Pollari. «Sul foglio che ho davanti - si legge - stento ad affidarmi a frasi di rito per esprimerLe la mia gratitudine nell´aver approvato, nel Ciis di oggi, il mio inserimento nello staff del Direttore del Sismi».

Pompa fa riferimento poi ad una amicizia in comune, quella di don Luigi Verzè: «insieme a lui voglio impegnarmi a fondo nella tutela e nella difesa della straordinaria missione che scandisce la Sua esistenza». E poi: «Mio padre contadino, Don Luigi e Lei possedete la forza e la volontà di seminare per il futuro, oltre la vostra esistenza». Alla fine cita Eugenio Montale per chiudere la lettera e apprezzare il «pensiero» di Berlusconi: un pensiero «profondo ma di un´estrema leggerezza rappresentabile in un verso, "quel tenue bagliore strofinato, laggiù, non era quello di un fiammifero"».

29 giugno 2007

Giornalisti anti-Paris

SCHIENA DRITTA
E' quella della giornalista americana
Mika Brzezinski conduttrice della rete MSNBC che si è rifiutata in diretta di leggere l'ennesima notizia su Paris Hilton. Che sia di esempio ai fuffosi notiziari e sedicenti telegiornali di casa nostra (capito, Giordano?)

25 giugno 2007

Esclusiva Lost

Ho chiacchierato con John Locke

A Montecarlo Pitone l'acidone ha dato il meglio di sè stesso. Lì ha incontrato il misterioso Locke di Lost.

Terry O’quinn non è molto diverso dal personaggio che la reso celebre, John Locke della serie TV Lost. Lo stesso sguardo misterioso, cupo, carismatico e magnetico allo stesso tempo. E anche modesto. Ecco quello che sono riuscito a scoprire dall’uomo più magico di Lost.

Sin dall’episodio pilota John Locke assume un ruolo diverso rispetto a tutti gli altri personaggi: un semplice movimento di macchina sul suo volto prometteva tutto il mistero e la suspence che la serie avrebbe in seguito regalato. E’ davvero lui il personaggio chiave di tutta la storia?

Credo che Locke sia un personaggio chiave perché lo spettatore pensa che lui lo sia. Ma in realtà non so se lui sarà determinante per la risoluzione della storia. Farebbe del suo meglio per trovare una soluzione alla sua storia personale.

Sin dai primi episodi Locke sembra capire qualcosa sull’isola, come se sapesse qualcosa che gli altri non sanno. Qual è il vero legame tra lui e l’isola?

Il legame tra John Locke e l’isola è quello che lui cerca di scoprire. E quello che cerca di scoprire è perché l’isola è così speciale per lui. Man mano che la storia si evolve intuisce la risposta ovvero che forse si tratta dell’esatto opposto: E’ lui che è speciale per l’isola, e non il contrario. E’ convinto che tutti abbiano uno scopo nella vita. Lui vuole semplicemente scoprire qual è il suo. E credo che l’isola sia il posto adatto per questo.

Jack Shepard, essendo medico, è il classico esempio di persona scettica dalle convinzioni profonde nelle spiegazioni logiche, ovvero l’uomo di scienza. John Locke è l’uomo di fede.

Beh, sì è vero, ma non si tratta di fede nella religione, io direi piuttosto che sia fede nella magia. Lui vuole credere in qualcosa. Lui vuole essere un uomo di fede. Accetta l’irrazionale per quello che è e cerca di carpirne il significato piuttosto che dargli una spiegazione logica.

Si è parlato molto dell’annuncio da parte della ABC della chiusura definitiva della serie. Gli stessi creatori della serie hanno commentato la decisione come una “liberazione”. Lo è stata veramente?

Assolutamente! E’ importante dare agli autori l’opportunità di pianificare la chiusura della storia, prima che muoia dissanguata. Prima che vada a scemare malamente. Nessuno ha mai fatto una cosa del genere nel mondo della televisione. E’ la primissima volta. Spero che crei un precedente e che anche altre serie seguano l’esempio. Piuttosto che scrivere, scrivere, scrivere, finchè la serie non diventa ridicola e la gente cominci ad annoiarsi, è meglio far concludere la storia. E’ una gran cosa anche per gli attori e per il pubblico, perché secondo me in questo modo viene garantito un crescendo della storia, anziché finire in stallo allo scopo di trarla per le lunghe. In questo modo la storia è in continua evoluzione.

Ma i creatori della serie, ovvero Damon Lindelof e Carlton Cuse, senza dimenticare il fondamentale apporto di J. J. Abrams, avevano il classico “Masterplan”, ovvero il quadro generale di tutta la storia?

Credo di sì. Avevano il quadro generale della storia sin dall’inizio. Ora ne sono sicuro. Anche perché sarei sciocco a pensarla diversamente, dato che scrivono per me! Ma credo davvero che ce l’avessero.

Come è stato il primo giorno sul set? Se lo ricorda?

E’ stato emozionante! Ero più grasso di una dozzina di chili! (ride) Eravamo sulla spiaggia alle Hawaii, faceva molto caldo e sembrava di essere all’estero. Le isole Hawaii sono sì uno dei cinquanta Stati Uniti, ma non sono come L’ “America”. E’ come un piccolo stato indipendente.

Era un altro mondo, ma bellissimo.

E la prima scena, la ricorda?

Non esattamente, ero sulla spiaggia e… praticamente stavo seduto sulla sabbia.

Ho una personale teoria sul mostro dal fumo nero. Posso esporgliela e mi dice cosa ne pensa?

Sì prego.

Quando il mostro si imbatte in Locke nei primi episodi della prima serie, il mostro lo risparmia. Ma nel finale di stagione, quando lo incontra una seconda volta, cerca di ucciderlo. Il cambio di atteggiamento può essere dovuto all’animo di Locke, che all’inizio era puro, mentre alla fine della stagione era macchiato dalla morte di Boone, ce lo perseguita nei suoi incubi. Potrebbe darsi che il mostro punisca gli animi impuri?

Sì. Potrebbe essere, la tua idea che il mostro reagisca in base all’animo di una persona, che sia puro o no…credo che sia una buona ipotesi. Ho sentito qualcuno che diceva che il mostro si basa in realtà sul modo in cui le persone abbiano vissuto la loro vita passata e come la vivono nel presente.
E’ una buona teoria ma non so se sia giusta oppure no.

03 giugno 2007

Grinhouse

I fintissimi trailer di Grindhouse

Se avete visto lo splendido Grindhouse-a prova di morte, coloratissimo, divertentissimo, genialissimo film di Quentin Tarantino, non lasciatevi sfuggire i 4 finti trailer presenti nell'edizione originale americana di Grindhouse. Esilaranti anche quelli, a firma di Eli Roth, Robert Rodriguez, Rob Zombie ed Edgar Wright.Speriamo di vederli anche noi italiani, magari in occasione dell'uscita dell'altro film che, in origine, faceva parte di Grindhouse, Planet terror di Robert Rodriguez.Nel frattempo guardatevi online.Enjoy: