20 novembre 2006

Brogli in tv

Brogli elettorali, il Polo attacca Deaglio
(da Repubblica.it) Nel mirino "una lunga intervista senza contraddittorio", "una tesi assurda e falsa", e il servizio pubblico. Questi i cardini intorno ai quali gira la polemica animata dalla partecipazione di Enrico Deaglio al programma di RaiTre In 1/2ora, condotto da Lucia Annunziata. Il giornalista ha parlato del film-inchiesta Uccidete la democrazia - realizzato con Beppe Cremagnani, regia di Ruben H. Oliva, in edicola venerdì 24 - in cui si sostiene che il voto del 9 e 10 aprile avrebbe subìto delle manomissioni attraverso una gestione poco chiara delle schede bianche. Nel corso dell'intervista, fra l'altro, Deaglio ha chiamato direttamente in causa l'allora ministro dell'Interno, Giuseppe Pisanu: "Dovrebbe dire perché le schede bianche sono inspiegabilmente crollate da un milione e 700mila a 400mila". La Cdl contesta le tesi di "un film pieno di menzogne" e chiede un intervento urgente del Parlamento, RaiTre viene accusata di "faziosità e collateralismo". E Giuseppe Giulietti, dell'associazione Articolo 21, annuncia: "Faremo vedere il documentario a Montecitorio". Deaglio ha riferito che, esaminando i dati delle precedenti elezioni, provincia per provincia, il numero delle schede bianche è differente a seconda delle regioni e delle province. "Questa volta, le schede bianche non solo sono crollate, ma stanno tutte in una percentuale tra l'1 e il 2%. Non c'è un solo posto dove siano aumentate". Le riduzioni "non seguono un criterio logico, sono tutte schiacciate tra l'1 e il 2%. Questo è impossibile". Tutti questi dubbi "possono essere spiegati dal principale protagonista di quella notte: Beppe Pisanu"Replica Annunziata: chi può dimostrare che non sia stata la sinistra ad architettare il meccanismo? "Il problema - risponde Deaglio - è che la sinistra avrebbe dovuto essere infiltrata dappertutto, perché la cosa avviene tra le prefetture e il ministero dell'Interno, che non era guidato dalla sinistra. Ora, però il Viminale è guidato dalla sinistra, da Giuliano Amato, e mi colpisce che non forniscano dati su quanto accaduto".Parla di "patacca, spacciata per moneta buona, coniata da un professionista del giornalismo militante" il presidente della commissione di Vigilanza Rai, Mario Landolfi, che accusa RaiTre di aver superato "il livello di decenza oltre il quale la faziosità diviene disinformazione, e la cordialità con il governo amico sfocia in aperto collateralismo. Senza che un esponente della parte politica accusata potesse replicare". Landolfi auspica che i vertici Rai ricordino "a chiunque abbia responsabilità editoriali" che "un giornalista è libero solo quando non è autonomo dalla notizia né indipendente dalla verità" e che il servizio pubblico "eviti che una tesi eversiva possa diventare una verità di parte utilizzabile come un corpo contundente nella lotta politica".Una "tesi assurda e falsa", quella del film, secondo Gregorio Fontana di Forza Italia, e quanto sostenuto da Deaglio è "impossibile" poiché "il ministero dell'Interno non può intervenire, è compito dei magistrati delle Corti d'appello e della Cassazione la raccolta, il conteggio e la proclamazione dei dati delle elezioni". "Nessuno contesta la libertà di Deaglio di avanzare tesi sgangherate e fantasiose - aggiunge - il problema è che, davanti ad accuse fatte sul servizio pubblico, le istituzioni devono rispondere facendo la propria parte". Alle critiche replica il diessino Giuseppe Giulietti: Uccidete la democrazia sarà proposto, in anteprima nazionale, mercoledì 22 nella sala conferenze di Montecitorio. Un'iniziativa di un gruppo di parlamentari di diverse aree politiche del centrosinistra. "E' singolare - osserva Giulietti - che il servizio d'ordine della Cdl sia intervenuto in modo pesante, che si levino gli strali dopo che per settimane, dopo il voto, Berlusconi ha parlato di brogli che avrebbero penalizzato il centrodestra, e che si accolga in modo diverso il fatto che l'ipotesi di brogli non sia più a scapito del centrodestra ma del centrosinistra".Questi i fatti, come descritti da Repubblica. Non ci resta che dare un'occhiata al documentario, prima di rilasciare commenti e sputare sentenze. Ho visto che in rete, dopo che il Corriere della Sera ha svelato i retroscena del documentario, si è scatenata una campagna denigratoria nei confronti di Deaglio (accusato persino di sostenere la tesi del complotto sugli attentati dell'11 settembre. Accusa ridicola: il Diario ha pubblicato un'inchiesta, a firma proprio di Deaglio, in cui si smontavano tutte le tesi complottiste, ed è stato subissato di proteste dei lettori!), e si sono confutate le tesi del film. (Blog)Vetriolo invece, prima di rilasciare commenti e sputare sentenze a vanvera, il documentario di Deaglio lo vuole vedere. Appuntamento in edicola il prossimo venerdì.

Nessun commento: