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Saw III, attenzione alle coronarie!

Buon San Valentino! In questo giorno di letizia come non parlare di Saw III, una delle pellicole più crudelmenti misogine mai viste sullo schermo? Eh sì, perchè in Saw III le donne, buone o cattive che siano, sono sempre vittime e mai protagoniste. Che vivano (non succede mai) o muoiano (sempre), le donne sono sempre etero-dirette, in primis dal magnifico vilain di questa serie culto ad alto tasso di emoglobina, il mascheratissimo JigSaw. Questo straziante terzo episodio parte benissimo: i primi 15 minuti sono davvero magnifici grazie a tre sequenze micidiali. In una il poliziotto protagonista del pessimo Saw II, impersonato da Donnie Whalberg, si spacca a sassate un piede per liberarsi della catena che lo imprigiona; in un'altra un ex-carcerato si strappa le catene infilate, a mo' di piercing, nelle carni nel disperato tentativo di bloccare un ordigno che esplodendo lo dilanierà; e infine la poliziotta Kerry, già vista sia nel 1° che nel 2° episodio, trova un'inaspettata morte grazie a una macchina sventratorace. Insomma:in un batter di ciglia, Saw III regola i conti col passato e rinnova la saga, esplorando il passato e analizzando il presente di JigSaw (che, lo ricordiamo, è gravemente malato di cancro). Stavolta, in un'atmosfera da E.R. versione hard, i due protagonisti sono una dottoressa, rapita per curare il povero serial-killer (c'è un'operazione a cervello con trapano e sega che farebbe svenire pure un medico condotto!), e un uomo corpulento che cerca per vendetta l'assassino del figlio. Il finale è come sempre sorprendente e non raccontabile. Mi chiedo che cosa si inventeranno per il 4° capitolo! In Italia Saw III esce il 9 marzo, ed è fortemente sconsigliabile ai deboli di cuore. Almeno questo lo vieteranno ai minori di 18 anni?