19 settembre 2006

Vetriolo su Lost 2° stagione/2

UNA BOTOLA PER RITROVARE LA STRADA PERDUTA
(PITone l'acidone - che, grazie a una costosa trasferta americana pagata da Blogvetriolo, ha visto tutti gli episodi della seconda serie - ogni martedì commenta la puntata vista su Fox e anticipa succulente informazioni sulle puntate successive. La lettura è a vostro rischio e pericolo)

Non ce la facevamo più. Finalmente abbiamo scoperto cosa diavolo c’era in quella benedetta botola.
Un bunker segreto costruito da una misteriosa società per un esperimento scientifico misterioso. Chissà quanti spettatori avranno esultato. “Lo sapevo!” avranno esclamato balzando dalla poltrona.
Fanno tutti parte di un esperimento scientifico. La soluzione era facile. E invece no. I creatori della serie hanno seccamente smentito questa teoria, così come ogni altra teoria che i forum della serie si sono sbizzariti a inventare:
-l’isola non è Atlantide
-Non sono in un limbo e non sono tutti morti. Sono sopravvisuti davvero.
-Non sono in un mondo parallelo
“Non ci restano che i marziani”, si potrebbe pensare con qualche brivido che scorre lungo la schiena. Sarebbe un vero disastro. Peggio di una fiction TV che si brucia in due puntate in onda su Canale 5. Ma se non è una di queste opzioni, allora cosa può essere? E qui ricasca l’asino (ovvero il dubbio). Gli autori sapranno dove andare a parare? La paura che si risolva tutto con una esclamazione alla Fantozzi stile corazzata Potemkin (E’ una cagata pazzesca!) cresce in maniera esponenziale più si va avanti. Nei primi due episodi si sono aggiunti nuovi quesiti, sul computer che ogni 108 minuti potrebbe “distruggere il mondo” e sulla storia di Desmond. C’è chi ci crede (Locke) e chi no (Jack). Qui tornano alcuni dei vecchi leit-motiv della prima serie: la fede e il destino. Chiaro l’intento degli autori di voler dare un senso mistico all’aura di mistero che caratterizza la serie. Può essere una banale coincidenza il fatto che Desmond e Jack si siano conosciuti prima?
I collegamenti tra un personaggio e l’altro che vengono svelati durante i vari flashback sono un elemento che ricorrerà spesso nell’arco della seconda stagione. Speriamo che alla fine della serie, ci sia una spiegazione a tutto ciò e che si non risolva, appunto, come semplice coincidenza. Le prime due puntate si sono concluse con un grande “cliffhanger”, ovvero colpo di scena che lascia in sospeso: Jin è stato rapito dagli altri. Nelle prossime due puntate si scoprirà che questi “altri” non sono i tanto temuti “Gli Altri”, ma semplicemente i sopravvissuti dei passeggeri della coda dell’aereo. La gran parte di loro è morta a causa di una misteriosa malattia e noi conosceremo solo i pochi rimasti.
Su questo punto si possono già fare diverse illazioni sulla comparsa di questi nuovi personaggi: erano già stati pianificati dall’inizio o sono stati aggiunti in corsa per esigenze produttive?
Piccola curiosità: sulla pinna dello squalo avvistato da Sawyer e Michael compare il logo della Dharma, la società che ha ideato il progetto di sperimentazione e di cui sapremmo di più nel prossimo episodio. L’avete notato? Tenetelo a mente, perché questo è un indizio che tornerà utile nel finale di stagione.

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