03 ottobre 2006

Il moralista catodico\La pupa e il secchione

E ora il porno vero!
Si parla tanto de "La pupa e il secchione, come esempio di programma di successo che, fingendo di imitare lo schema del reality show, in realtà ne sovverte i principi ispiratori, esibendone i meccanismi di costruzione e di sceneggiatura (nella puntata di ieri un nuovo concorrente, un secchione, ha detto chiaramente che la sua esibizione canora, a base di sigle di cartoni animati giapponesi, era guidata da uno degli autori del programma.In un reality vero questa confessione sarebbe equivalsa a una bestemmia).
Ieri un dotto articolo di Berselli su Repubblica (lo trovate su www.repubblica.it/2006/10/sezioni/spettacoli_e_cultura/pupa-secchione/pupa-secchione/pupa-secchione.html) partiva da quel ragionamento per fornire una spiegazione sociologica di tanto successo.
Io che non ho gli strumenti di Berselli provo a fare un ragionamento più terra terra, partendo da quel poco che ho visto in tv.

"La pupa e il secchione" è un programma per adolescenti in fase masturbatoria (adolescenza intesa in senso mentale, e non anagrafico. Anche un cinquantenne di oggi può essere ancora un adolescente ) e vecchi in andropausa amanti della "bella fica" catodica. Questi sono i primi pensieri che mi sono venuti in mente vedendo ieri sera, dopo le 23, gli spogliarelli delle pupe di fronte a un concorrente. Quelle scene, e il contorno fatto di pubblico festante (ci mancava il "faccela vedè, faccella toccà..."), di presentatori allusivi, di tanga microscopici a "coprire" forme da donnine di Russ Meyer, erano scene-limite. Oltre c'è il "Mi-sex" o "Colpo grosso" con il suo balletto di capezzoli e il pelo pubico en plein air.
Insomma: il successo de "La pupa e il secchione" è determinato non da una formula particolarmente felice, ma dallo sdoganamento definitivo dell'esibizione sessuale in tv.
La riprova? Ieri gli ascolti dello show sono stati medi in prima serata, con picchi del 32% nella seconda parte, quella più "hot".
Tutto questo avveniva non in una tv minore ("Colpo grosso" anni fa andava in onda su "Italia 7"), ma in una delle principali tv commerciali, "Italia Uno", la tv dedicata al pubblico giovane, fatto di bambini, adolescenti, trentenni,ecc. Pubblico che la rete si porta dietro dalle 21 della sera fino alle soglie della fascia protetta, a notte fonda, dove tutto è ormai rappresentabile. E allora che questa tv sia meno ipocrita e superi gli ultimi tabù: si osi la pornografia! Auditel e investitori pubblicitari ne godrebbero.

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