09 ottobre 2006

La classifica del lunedì di Vetriolo

LA COMMEDIA DEL POTERE CHE DELUSIONE
Uno Chabrol assai appannato, una storia (quella di un magistrato donna a caccia di corrotti nel mondo della finanza) che non si sa bene da che parte vuole andare, non si capisce cosa e chi Chabrol vuole colpire con la sua perfidia. Non c’è nemmeno una trama gialla. Solo una Isabelle Huppert brava e convincente, ma non all’altezza delle sue migliori intepretazioni.

MIAMI VICE SE PO' FA'
Più che un film un’esperienza per le cornee. Vedere Miami Vice a distanza ravvicinata pare che dilati le pupille (è capitato a me e ad altri). La storia è ostica soprattutto nella prima parte, poi comincia a scorrere più fluida. Ma forse è meglio abbandonarsi al flusso orchestrato da Michael Mann: stacchi improvvisi con cambi abbacinanti di luminosità, strisce di colore, grana digitale superstar. Colin Farrell e Will Smith sono due figurine di cartone ritagliate e messe dentro il teatrino lisergico di Miami Vice.

SCOOP SE PO' FA'
Un compitino ben fatto per Woody Allen. Si ride, ci si diverte, si passa un’ora e mezza in allegria. LA trama gialla non appassiona più di tanto, visto il misero impianto costruito da Allen che con Scoop risparmia il cinismo e la perfidia profusi a piene mani in match Point per dilettarci (e dilettarsi) con una nuova coppia di investigatori per caso, il mago Splendini e la giornalista quattrocchi Scarlett Johansonn.

BLACK DAHLIA CHE DELUSIONE!
Forse tutti i soldi se li sono ciucciati le star, dalla Johansonn in giù, e al povero Brian sono rimaste solo le briciole! Ma in effetti la sensazione è di vedere un film strano, zoppo, senza le sceni madri che il maestro ci aveva sempre regalato. Un film soffocato dalle riprese tutte in studio, un film "pulito" dove il fetore che si respira dalle pagine di James Ellroy evapora di fronte alla fragranza profumata che sprigionano i volti belli dei giovani protagonisti. Non che la pellicola in sè non sia godibile, basta dimenticare che dietro a Black Dahlia ci siano le mani di De Palma ed Ellroy.

LITTLE MISS SUNSHINE SE LO PERDI SEI STUPIDO
Una commedia intergenerazionale divertente assai. Una famiglia sgangherata a bordo di un furgoncino scassato in un road movie delirante che ci racconta gli Usa schizzati di oggi meglio di un reportage alla Michael Moore. Mette alla berlina più o meno tutti i cardini della via americana alla felicità. In Usa un successo, in Italia no.

NUOVOMONDO SE LO PERDI SEI STUPIDO
L'Italia lo ha candidato agli Oscar. Speriamo che ce la faccia questo toccante, anti-retorico e visionario documento poetico sull'immigrazione. Emanuele Crialese rappresenta con rara efficacia il sogno americano degli emigranti italiani a New York.

LADY IN THE WATER CHE DELUSIONE
Non c'è nemmeno il famoso twist finale, il colpo di scena al quale il regista Shyamalan ci aveva abituato sin dal Sesto senso. Ma a deludere di questa fiaba moderna, dove una ninfa spunta nella piscina di un condominio e un uomo, Paul Giamatti, la protegge, non è la magia dello Shyamalan-touch (che comunque c'è). E' la sua prevedibilità, in ogni senso. Tanto che il regista, per ripararsi preventivamente dalle critiche, ha trovato un espediente. Infilare nella storia un cattivo, un critico cinematografico, che non si stupisce più di fronte alla visione dei film, perchè tutti mancano di originalità. E Lady in the water non fa eccezione!

THE QUEEN NIENTE MALE
Una Helen Mirren strepitosa per un film furbetto e geniale. La furbizia è tutta nello stimolare lo spettatore voyeur a guardare dal buco della serratura di Buckingam Palace dopo la morte di Lady Diana. La genialata del film, che ricostruisce veri e falsi retroscena, consiste nell' appiciccare la patente di miglior servitore di Sua Maestà la Regina al 'rivoluzionario' Blair. Parlando della Gran Bretagna di 10 anni fa, si versa acido muriatico su quella di oggi.

1 commento:

Anonimo ha detto...

One word transcends all languages: Stupido! I may not understand the rest of your site, but at least I know not to bother seeing Little Miss Sunshine! Heheh..