30 dicembre 2006

Italia di merda 4

Moretti direttore? No grazie!
Gran bel casino a Torino. Una vera e propria guerra intestina. Tutto nato dal tentativo di rilancio del Torino Film Festival. Il rilancio si chiamava, come da decisione del Museo del cinema (retto da Alberto Barbera), Nanni Moretti: sarebbe stato lui il prossimo direttore del festival. Nemmeno per sogno, aveva risposto Gianni Rondolino, presidente dell'associazione Cinema giovani. Nada, avevano subito dichiarato i due direttori in carica (in scadenza a giorni) Turigliatto e D'Agnolo Vallan. Risultato: Moretti ha sbattuto la porta! Un'altra gran bella porca figura. Ma Blog Vetriolo ha un suggerimento. C'è un solo nome che può metter d'accordo cani e porci in quel di Torino. Se ha salvato il cinema italiano, può fare il miracolo di salvare il festival piemontese: è Neri Parenti!!! Tanto siamo già alla farsa.
Riporto qua sotto l'articolo di Repubblica.it:
Colpo di scena nella querelle sulla direzione del Torino Film Festival. Il regista Nanni Moretti, che due giorni fa aveva accettato l'incarico offerto dagli enti locali e dal Museo Nazionale del Cinema, l'ente organizzatore dell'edizione 2007 in programma nel prossimo novembre, sbatte la porta e se ne va: "Con molto dolore rinuncio all'incarico e vi lascio ai vostri problemi di metodo, ai contrasti procedurali, ai rancori personali", dice in una nota affidata in serata all' Ansa.
Un fulmine inaspettato. Il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, appare amareggiato: "Mi auguro che Moretti ci ripensi. Mi ero impegnato a parlare con tutti e a cercare di creare un clima favorevole". Ma gli attacchi alla candidatura di Moretti da parte di Gianni Rondolino, presidente dell'Associazione Cinema Giovani (che finora aveva organizzato il Torino Film Festival e che ne detiene il marchio) e le sue minacce di organizzare una rassegna alternativa, sempre a Torino, hanno spinto Moretti a desistere: "Pensavo che la mia candidatura - afferma Moretti - potesse aiutare un festival che ho sempre seguito e amato. Purtroppo, invece di semplificare, la mia presenza ha complicato le cose. Si è creata subito un'atmosfera di tensione, polemiche e accuse reciproche".
"Si è parlato - prosegue - di organizzare due festival concorrenti nella stessa città, qualcuno ha accennato a mancanza di etica, si è anche detto che io sarei stato lo strumento dei politici per soffocare l'indipendenza del festival. No, non ci siamo capiti. Forse mi avete confuso con qualcun altro". Poi conclude: "Avrei voluto fare un festival condiviso da tutti coloro che amano il cinema, purtroppo però questa vicenda nasce male, c'è come un' ombra che non mi farebbe lavorare con gioia ed entusiasmo".
Telegrafico il commento di Rondolino: "Mi spiace molto per Nanni Moretti, persona che stimo da sempre, ma probabilmente la sua candidatura non è nata nella maniera giusta". Il docente torinese di Storia del Cinema si era da subito ribellato al fatto di essere messo da parte dagli enti locali (Regione, Provincia, Comune) finanziatori del Film Festival, aveva tentato una strenua difesa dei due direttori della rassegna, Giulia D' Agnolo Vallan e Roberto Turigliatto, respinto le accuse che il festival necessitasse di un rilancio soprattutto dopo la discesa in campo di Roma con una sua rassegna.
"Il danno che ha fatto al sistema del cinema di Torino è incalcolabile - lo accusa ora Stefano Della Casa, presidente della Film Commission e suo ex discepolo- non vuole un Torino Film Festival libero, ma solo la libertà di fare il c... che gli pare. Ha agitato lo spauracchio dei due festival solo per difendere il suo potere". "Comunque - aggiunge - spero che Moretti di ripensi. Io e Alberto Barbera (direttore del Museo nazionale del Cinema ed ex direttore del Torino Film Festival, ndr) ci siamo sentiti e siamo pronti a rimettere i nostri mandati".
Anche Chiamparino non risparmia accuse a Rondolino: "Se Moretti non dovesse ripensarci, sarebbe un segnale che dimostra che occorre superare certe baronie culturali torinesi che fanno solo del male alla città".
Forse a spingere Moretti alla rinuncia è stata anche la risposta negativa di D'Agnolo Vallan e Turigliatto alla sua offerta di collaborazione. "Lo rigraziamo - dicono i due in una nota - ma gli abbiamo spiegato che non ci è possibile prendere in considerazione la sua offerta in quanto il nuovo festival di cinema torinese nascerebbe ai danni dell'Associazione Cinema Giovani di cui facciamo parte e che, per ventiquattro anni, ha promosso il Torino Film Festival consentendogli di esistere e di svilupparsi come un'esperienza insostituibile e preziosa in Italia e apprezzata internazionalmente proprio per la sua unicità".
Poi spiegano così la loro posizione: "Riteniamo che qualsiasi soluzione ai problemi istituzionali esistenti debba riconoscere anzitutto l'indipendenza del Torino Film Festival e il rispetto del pluralismo culturale".

29 dicembre 2006

Italia di merda 3

Virzì al museo? E chi se ne frega?
Mentre noi italiani ci godiamo beati il successo di Neri Parenti al botteghino(il suo Natale a New York svetta sulla classifica, al secondo posto Eragon, al terzo Olè dei Vanzina)e leggiamo dotti articoli e interviste sull'arte di questo miracoloso regista toscano (una settimana fa Repubblica ne pubblicava una a tutta pagina, in cui Parenti elencava le 7 regole d'oro per creare la commedia di successo), volevo solo avvertire che in America - faro della nostra italica civiltà - Parenti ancora non è stato scoperto. Forse non lo sarà mai, vista la sua lunghissima carriera. Però in quella stessa America dove - nella generale indifferenza italica - Gabriele Muccino col suo film americano, The pursuit of happiness, in due settimane incassa 60 milioni di dollari, il livornese Paolo Virzì si vede dedicare una prestigiosa rassegna al celebre museo di arti moderne di New York, il Moma. Si intitola "Paolo Virzì in Mid-career", è iniziata il 15 dicembre e si concluderà domani. Avete letto qualcosa a proposito? No? Che strano!

24 dicembre 2006

Giornalismi

Scioperi, Libero e il Vernacoliere
Questo Natale ci ha regalato lo sciopero dei giornalisti. Sciopero giustissimo, contro la politica degli editori che, precarizzando ancora di più l’intero settore e distruggendo l’idea di contrattazione collettiva, vuole piegare l’intera categoria al volere dei proprietari dei giornali. Già la professione giornalistica in Italia è assai poco libera, figuriamoci se passasse la linea degli editori!
Però è davvero un Buon Natale: perché leggendo i pochi gi
ornali che disdegnano lo sciopero (un tempo si sarebbero chiamati crumiri, oggi si chiamano giornali di destra), ci torna il sorriso. Se t’imbatti su La Nazione, il numero del 23 dicembre, ti colpisce in prima pagina il seguente titolo: Polo di Natale. Sondaggio:Prodi al 45%, Berlusconi al 60%. Al che, ti chiedi, quel 5 % in più sono i famosi italiani all’estero? Oppure La Nazione ha fatto votare anche gli svizzeri?
Oppure, se decidi di comprare Libero (che negli ultimi mesi, scegliendo di uscire anche nei giorni di sciopero, ha aumentato le vendite del 44%!!!!!!!) , hai la fortuna di sbellicarti dalle risate sin dalla prima pagina. Che sembra (la battuta è del mio amico Massimo) uscita dalle menti dei creatori del Vernacoliere. Infatti: l’apertura è dedicata a Dolce e Gabbana che rivelano che la moglie del Presidente della repubblica ha dato della brutta negra a Naomi Campbell; in taglio basso la notizia che con 2000 euro torni vergine, però no sono soldi buttati via; sempre in basso un editoriale di Moggi (Moggi!!!) che elogia l’Inter; in un riquadro, sotto il titolo dedicato alle polemiche sulla morte di Welby, un’intervista che approfondisce il tema: Dora Moroni, uscita da un lungo coma, dice “Ero morta e sono stata in paradiso”. Per non farvi mancare niente un editoriale di Socci, dal titolo “Se Gesù non fosse mai nato sai che ridere”. Insomma: un florilegio di notizie di indiscutibile importanza, impacchettate probabilmente da qualche giornalista precario (o da Betulla sotto mentite spoglie) che ti fanno sperare che lo sciopero dei giornalisti continui. Perché così, in queste giornate di vuoto informativo, potremo continuare a sfogliare Libero per comprendere meglio il mondo. E capire che le vere notizie in queste ore non sono la risoluzione Onu contro l’Iran o il caos palestinese o il condominio bolognese che esplode. No, quello è il fumo negli occhi creato dal regime. La verità è altrove: la racconta Libero che, con i suoi scoop su Dolce e Gabbana e le scottanti rivelazioni sulla chirurgia plastica, ci aiuta a capire quanto preziosa sia la libertà di stampa.
Buon Natale a tutti!

Esperimenti

PORNOBLOG

Per il linguaggio scurrile usato, la lettura di questo post è “vietato ai minori di 18 anni” (espressione che tirerà acqua al mio mulino. Continuate a leggere e capirete…)
Questo articolo mi è stato suggerito da un amico, Lorenzo, lettore e spesso postatore di questo Blog. E ha a che vedere con l'uso scriteriato di Internet e della formidabile fortuna che ne deriva per alcuni siti. Google è una grandissima invenzione. Grazie a questo indispensabile motore di ricerca, quasi nulla sul Web è irreperibile. Però Google è spesso usato male o ben al di sotto delle sue possibilità: esistono ancora utenti di Internet che a malapena comprendono il valore cruciale delle virgolette “ … “; se la loro ricerca è orientata a procacciarsi sfondi per il desktop in cui compaiono delle belle ragazze, possibilmente svestite, inseriranno come parole chiave nel motore di ricerca sfondi con bella figa, senza virgolette. L’esito della ricerca sarà sterminato: tra gli infiniti risultati finiranno, oltre a miriadi di siti porno, anche innocenti pagine, come quella in cui qualcuno avrà vergato una frase simile: “Posai le Figaro, ed estrassi la Bibbia. Mentre gli Champs Eliseè, magici sfondi di questa bella notte parigina, si affollavano di famiglie felici a passeggio, rilessi l’Apocalisse, stringendo ancora di più il mio cilicio.”
Mi sono divertito ad analizzare quelle parole chiave che, usate nelle ricerche con Google, indirizzano i naviganti verso (Blog)Vetriolo (esistono strumenti appositi che monitorano i siti, come ShinyStat). Alcune di queste parole chiave conducono ad esiti veritieri: è il caso di mutande di Britney Spears (la frase chiave più gettonata del mese di dicembre, anche nella variante foto senza mutande della spears e senza censura), dato che l'intrigante argomento è stato trattato nel blog in un apposito post. Altre volte la ricerca di Google non va a buon fine: arrivano su (Blog)Vetriolo, restando con ogni probabilità delusi, gli internauti che sul motore di ricerca avevano digitato, senza le indispensabili virgolette, porno visioni anteprima; anteprima di scopate; masturbazione laura dern; blog privati sexy; reality circus sesso dietro le quinte; ma la frase chiave che mi ha inquietato di più, oltre agli ignobili filmati lapidazioni e scene di tortura (ma a chi interessa ‘sta roba?), e il misterioso video sesso dentro le macchine (ma cos’è che cercavano?) è masturbazione ben affleck (esisterà mai la raccapricciante sequenza???)

Ho deciso di fare un esperimento: disseminare nelle righe successive, un po' qua e un po' là, in bella mostra in corsivo, delle parole chiave che possano attrarre, se pur per un attimo, nuovi visitatori. Vagina anche perchè i visitatori più accaniti, quelli che grosse tette consumano l'Adsl a forza di seghe rovistare nel mondo di Internet in cerca di graziose foto hard core, digitando da una parte la parola magica topa “gratis” e dall'altra simpatiche espressioni come ammucchiate, blowjob, anal, orgia, fist-fucking, spesso sono anche i più ingenui nella navigazione (ecco perché i dialer, i programmini che promettono sesso gratis e intanto ti collegano il modem a un numero dell’Antartide, sono scaricatissimi!) Anche solo l'uso di nomi di belle attrici può aiutare, soprattutto se accostata alla parola nuda (per il pubblico mondiale, metto anche la traduzione inglese, naked e nude): e quindi via con la gang bang Cameron Diaz, Jessica Alba, Angelina Jolie, Michelle Hunziker, Monica Bellucci, Jenna Jameson, Paris Hilton nuda naked nude. Così chiunque digiterà le parole Paris Hilton troia gratis arriverà qui. Per il sempre più numeroso pubblico femminile e culo gay, aggiungo i nomi dei superdivi Colin Farrell, George Clooney, Silvio Cuccino, Brad Pitt, Johnny Depp, Leonardo Di Caprio, Tom Cruise, Riccardo Scamarcio nudo naked nude…e Rocco Siffredi che mi fa sempre audience. Per ingentilire il tutto avrei voluto scopare alleggerire l'articolo con foto di cunnilingus capolavori dell'arte, così da catturare anche gli improvvidi cultori delle trombate opere pittoriche, ma stranamente il sistema non me lo permette. La cultura puttana è vietata? Adesso pubblico l’articolo. Il numero superdotato dei visitatori del blog oscilla in media tra i 40 e i 50. Scommettiamo che nei prossimi giorni si rizzerà il cazzo numero dei contatti?

19 dicembre 2006

Italia di merda 2

La lobby degli anti-Muccino
Sempre sul successo clamoroso di Muccino in Usa, pubblico il commento non stupido del nostro caro Lo stupido. E' assolutamente indecente che la grande stampa non abbia affatto ripreso , con la dovuta enfasi, la straordinaria - perchè tale è -performance di Muccino a Hollywood (The pursuit of happiness, star Will Smith, è al primo posto nella classifica americana dei film più visti).Che ci sia una lobby anti-mucciniana tra i giornalisti?

Tra parentesi, non mi sembra che la notizia abbia avuto grande risalto sui giornali italiani (i telegiornali sono in sciopero). Non ho controllato accuratamente, quindi potrei sbagliare. In ogni caso non mi pare un evento così comune un regista italiano che dirige con successo una produzione americana. Altri in passato hanno pesantemente fallito. In compenso chi ha ignorato la notizia, non ha mancato di magnificare i successi dei nostrani aborti natalizi, precisando puntualmente che non si tratta di schifezze assolute, anzi... In questo senso segnalerei la patetica prestazione di Mentana a Matrix, ospite l'intero cast del capolavoro di Parenti, dove il conduttore, sforzandosi di apparire spiritoso e simpatico quanto i presenti, risultava qualcosa di molto vicino al nerd della compagnia.

18 dicembre 2006

Italia di merda

Muccino l'amerikano
Mentre in Italia ai primi 2 posti della classifica dei film più visti ci sono Vanzina e Neri Parenti con le loro vacanze sguaiate, in America Gabriele Muccino è in pole position con il suo Pursuit of Happiness, interpretato da Will Smith (è la storia vera di un homeless). In pole position: significa che è al primo posto, con 27 milioni di dollari!!!In Italia Muccino anni fa ricevette rutti e sputi, soprattutto dopo che Ricordati di me non bissò il successo sterminato de L'ultimo bacio. E allora il regista romano - che veniva accusato da molti critici di affrontare temi troppo vicino alla borghesia pariolina - ha preferito lavorare con chi lo apprezza, gli americani. Noi ci teniamo i rutti e gli sputi, quelli dei cine-panettoni natalizi. Ce li meritiamo tutti!

17 dicembre 2006

Moderazione

Una piccolissima domanda: ma perchè il moderato Pierferdinando Casini, tutte le volte che appare in tv (in un comizio, in una riunione di partito, in un'intervista, in un talk show, pure stasera da Fabio Fazio dove di solito si sussurra) URLA? Perchè i moderati di solito urlano? Perchè, facendo parte di un partito piccino, L'Udc, deve gridare per farsi sentire da quelli più grandi? Perchè è sordo? Perchè i belli di solito urlano? A casa con la sua Azzurra Caltagirone urla o lo fa solo in pubblico?A letto urla? Si attendono al più presto risposte.

Berlusconi in America 2

Una domanda: ma perchè nessuno si scandalizza se un ex-premier come Silvio Berlusconi vola in America per farsi operare al cuore? Un uomo di Stato, quale si considera l'onorevole Berlusconi, un uomo che ha fondato un partito dal nome "Forza Italia", non dovrebbe farsi curare e operare da un medico, magari il più eminente, il più prestigioso, il più autorevole e costoso, ma comunque un medico che lavora in Italia, e magari pure nella tanto vituperata Sanità pubblica. Non si può considerare la decisione di trasferirsi all'estero (se pure per un consulto, come dice il portavoce di Berlusconi), un atto di sfiducia nei confronti della Sanità del nostro paese? Non è dire un po' "Abbasso Italia"? E se Prodi facesse lo stesso di quante pernacchie e fischi, oltre a quelli che già riceve, sarebbe onorato?

Berlusconi in America 1

Il Tg5 delle 20, a differenza degli altri telegiornali, non ha dato nei titoli la notizia di Berlusconi operato in Usa. Ha citato la notizia in mezzo a un servizio sulla Lega, dando anche la smentita del portavoce del leader di Forza Italia. Mi chiedo: ma dopo tutto il pandemonio scatenato dal malore di Montecatini - giorni e giorni di prime pagine incentrate solo su quello - non pareva il caso al Tg di Rossella di dare un po' più di rilievo a questa notiziuola? Seguirebbe domanda retorica (tipo "O c'è qualche condizionamento o auto-condizionamento nel fornire le notizie?"), ma per rispetto del lettore non la formuliamo.

Auguri leghisti

Buon Natale da Umberto Bossi
Oggi importantissima manifestazione milanese della Lega Nord contro il governo. Così importante da meritarsi titolo e servizio di apertura del Tg5 delle 13. Che però ha mancato la notizia vera: e cioè che Bossi, nel suo comizio, ha fatto gli auguri a Berlusconi. Perchè, dov'è Berlusconi? In America a operarsi al cuore, ha detto Bossi. Il Tg1 (che però veniva mezz'ora dopo e aveva un collegamento in diretta con il comizio leghista)non si è lasciato sfuggire la primizia, mandando in onda l'intervento di Bossi che incitava Berlusconi a guarire. Nella foto Bossi fa gli auguri a tutti coloro che vorrebbero che lui mollasse. E quindi un po' anche a noi. Buon Natale anche a te, Umberto!

Lynch folies

Lynch Rap
La rete ha partorito anche un Lynch rap, un po' a presa per il culo del mondo di Twin Peaks e Inland Empire. Enjoy:

cine-panettoni

La guerra del peggio la vince De Sica. Per ora...
In questo pietoso Natale cinematografico, dove proliferano i cinepanettoni e muore il cinema vero - Natale a New York di Neri Parenti strapazza Olè dei Vanzina con Boldi. Questo almeno pare dai primi dati di Cinetel per quanto riguarda la giornata di venerdì scorso. In particolare il film di Parenti incassa 401 mila euro contro i 176 mila di Olè. Quest'ultimo è pericolosamente tallonato da Denzel Washington che, con il thriller Deja-vu di Tony Scott, guadagna 162 mila. Le briciole vanno a Commedia sexy (nemmeno 70 mila euro). Lunedì avremo i dati finali: detto questo, di questa sfida tra il male e il peggio non è il caso di parlarne più. Di questi capolavori si è scritto anche troppo: ho perso il conto di quante ospitate tv e servizi pseudo-giornalistici hanno decantato la bontà di queste operazioni natalizie "tradizionalmente popolari". Bleah!

15 dicembre 2006

Santoriade

Grazie Santoro
Perchè hai fatto vedere per la prima volta su una tv generalista Viva Zapatero! di Sabina Guzzanti.
Perchè ci hai fatto rivedere quel fantastico reportage di Riccardo Iacona sulla Costa Smeralda, Il Billionaire e Lele Mora: gli stessi personaggi tanto di moda in questi giorni di Vallettopoli. Speriamo di rivederti davvero a Marzo 2007, così ci farai incazzare o divertire ancora!

14 dicembre 2006

Golden globes watch

Di Caprio ed Eastwood contro se stessi, Borat superstar, Muccino mette sul trono Will Smith, gli USA scippano al mondo il miglior film straniero: le incredibili candidature dei Golden Globes


Sono appena state diffuse le candidature ai Golden globes. Enjoy:
Miglior film drammatico:
BABEL
BOBBY
THE DEPARTED
LITTLE CHILDREN
THE QUEEN
Miglior attrice drammatica
PENÉLOPE CRUZ - VOLVER
JUDI DENCH - NOTES ON A SCANDAL
MAGGIE GYLLENHAAL - SHERRYBABY
HELEN MIRREN- THE QUEEN
KATE WINSLET - LITTLE CHILDREN
Miglior attore drammatico
LEONARDO DICAPRIO BLOOD DIAMOND
LEONARDO DICAPRIO THE DEPARTED
PETER O’TOOLE VENUS
WILL SMITH THE PURSUIT OF HAPPYNESS
FOREST WHITAKER THE LAST KING OF SCOTLAND
Miglior film musicale o commedia

BORAT
THE DEVIL WEARS PRADA
DREAMGIRLS
LITTLE MISS SUNSHINE
THANK YOU FOR SMOKING
Miglior attrice commedia o film musicale
a. ANNETTE BENING - RUNNING WITH SCISSORS
b. TONI COLLETTE - LITTLE MISS SUNSHINE
c. BEYONCÉ KNOWLES - DREAMGIRLS
d. MERYL STREEP - THE DEVIL WEARS PRADA
e. RENEE ZELLWEGER - MISS POTTER
Miglior attore commedia o film musicale
a. SACHA BARON COHEN BORAT: CULTURAL LEARNINGS OF AMERICA FOR MAKE BENEFIT GLORIOUS NATION OF KAZAKHSTAN
b. JOHNNY DEPP PIRATES OF THE CARIBBEAN: DEAD MAN’S CHEST
c. AARON ECKHART THANK YOU FOR SMOKING
d. CHIWETEL EJIOFOR KINKY BOOTS
e. WILL FERRELL STRANGER THAN FICTION
Miglior lungometraggio animato
CARS
HAPPY FEET
MONSTER HOUSE
Miglior film straniero
APOCALYPTO (USA)
LETTERS FROM IWO JIMA (USA/JAPAN)
THE LIVES OF OTHERS (GERMANY)
PAN’S LABYRINTH (MEXICO)
VOLVER (SPAIN)
miglior regia
CLINT EASTWOOD FLAGS OF OUR FATHERS
CLINT EASTWOOD LETTERS FROM IWO JIMA
STEPHEN FREARS THE QUEEN
ALEJANDRO GONZALEZ
IÑÁRRITU BABEL
MARTIN SCORSESE THE DEPARTED
Miglior serie drammatica
BEST TELEVISION SERIES – DRAMA
24 (FOX)
BIG LOVE (HBO)
GREY’S ANATOMY (ABC)
HEROES (NBC)
LOST (ABC)
Miglior serie televisiva comica o musicale
a. DESPERATE HOUSEWIVES (ABC)
b. ENTOURAGE (HBO)
c. THE OFFICE (NBC)
d. UGLY BETTY (ABC)
e. WEEDS (SHOWTIME)

Per i fans di David Lynch: perchè non c'è la candidatura di INLAND EMPIRE e Laura Dern? La risposta è semplice. Perchè i giornalisti che esprimono le nominations non l'hanno visto. Le proiezioni dedicate alla stampa sono andate quasi deserte.

Oscarwatch

Morricone alla carriera

Buone notizie: il Maestro Ennio Morricone avrà finalmente un Oscar. Per 5 volte l'Academy lo ha nominato (per I giorni del cielo, The Mission, The Untouchables, Bugsy e infine Malena) e lo ha lasciato sconfiggere (nel 1978 per la miglior colonna sonora vinse Giorgio Moroder per Fuga di mezzanotte, nell'87 Round midnight, nell'88 L'ultimo imperatore, nel 1992 La bella e la bestia e infine nel 2001 La tigre e il dragone). Il meritatissimo Oscar (e chi se le scorda più le musiche per i film di Sergio Leone) sarà alla carriera: un premio che per molti rappresenta un portasfiga della madonna. L'anno scorso è toccato a Robert Altman e la Morte se l'è portato via un mese fa all'età di 81 anni. Morricone ne ha 78 e si sta già toccando. Forza Maestro!!! In tuo onore ci ascoltiamo Il clan dei siciliani. Enjoy!

Cine-panettoni

Commediola sexy
Che brutto Natale al cinema. A partire da questo week-end, arriverà in sala la carovana dell’orrore: il peggio che il cinema italiano è capace di sfornare, ma con un’imbattibile capacità di impatto nell’immaginario collettivo e nel gusto popolare. Per dimostrare che siamo davvero un paese spaccato a metà quest’anno il cine-panettone di sdoppia: Olè di Vanzina sfiderà Natale a New York di Neri Parenti. E se proprio vogliamo buttarla in politica potremmo semplificare così: la scorreggia di destra (Olè è stato attaccato da 4 parlamentari dell’Unione. E non l’hanno nemmeno visto!) contro il rutto di sinistra (tra le star di Natale a New York c’è la pasionaria dei Ds, Sabrina Ferilli, un comico di idee progressiste, Claudio Bisio e Massimo Ghini, militante ulivista). Ma, da quando l’Udc di Casini si è sfilato dalla Casa delle libertà, anche il centro scalpita: ecco che allora spunta il terzo incomodo, Commedia sexy di Alessandro D’alatri, il campione del cinema intelligente. Che, arruolando attori veri e bravi, Margherita Buy e Sergio Rubini, e affiancandoli a volti (e corpi) noti del piccolo schermo, Paolo Bonolis ed Elena Santarelli, partorisce un prodottino più sofisticato ma altrettanto populista.
Il populismo dove sta? Cercando di scimmiottare la commedia al
l’italiana di Risi e Monicelli inserendola nell’Italiaccia di oggi, D’Alatri sposa la demagogia e il qualunquismo più bieco. Si veda il personaggio dell’onorevole interpretato da Bonolis, viscido politico sposato con prole, ligio alla Chiesa, ma munito di amante figa da trasformare in soubrette tv: potrebbe essere indifferentemente di destra o di sinistra, Forza Italia o Margherita. E – in coerenza con l’aria di anti-politica che si respira – è l’unico a uscire dalla vicenda con le ossa rotta. Per il resto D’Alatri sta al centro, nel senso che non sa dove andare: strizza l’occhio alla commedia sociale (in pericoloso bilico tra Virzì e Muccino) però, con la scusa di criticare il modello televisivo e il mondo che lo circonda, lo sposa e lo assolve. Lo imita, anche a livello stilistico. Commedia sexy ha il ritmo di una fiction televisiva a puntate: lo si nota nell’ultima parte, quando il film rifiuta di arrivare in fretta a una conclusione. Commedia sexy sarebbe già finito da almeno 40 minuti, ma D’Alatri per esigenze di durata cinematografica deve allungare il brodo, e s’inerpica addirittura in un montaggio alternato dal ritmo infernale di una marcia funebre. Peccato perché, a parte Bonolis nel vano tentativo di imitare Alberto Sordi (ed è tutta qua la differenza tra il cinema-cinema e la tv che si camuffa da cinema: nella coscienza della propria inadeguatezza ad imitare un modello alto), la prima parte ci aveva fatto intravedere la speranza di una risata.

13 dicembre 2006

La buona informazione 2

Gogna e vergogna
Ieri è stata la giornata della vergogna. Mi riferisco alla strage di Erba, dove un'intera famiglia è stata massacrata. TUTTI i giornali e TUTTI i telegiornali avevano il loro colpevole, anzi due: il primo, il mostro, l’assassino, la belva feroce, era il capofamiglia tunisino, scappato chissà dove; il secondo, che risultava un aggravante e un ulteriore elemento di colpevolezza per l’immigrato, l'indulto: infatti l'uomo ne aveva beneficiato mesi fa, uscendo dal carcere dove era rinchiuso. Questa ricostruzione non se la sono inventata i giornali: è stata diffusa e avvallata dalle autorità giudiziaria e dalle forze dell'ordine. Poi è bastata la dichiarazione del suocero ("mio genero è da giorni a Tunisi") e tutto si è sgonfiato. Al di là del giusto mea colpa di pochi giornali (il Corriere della sera di oggi in prima pagina) ci sarà modo per i nostri mezzi di informazione di riflettere sul loro metodo di lavoro e sui loro riflessi condizionati (dai miti e dagli spauracchi dei quali ci siamo alimentati tutti, sin da bambini. In primis la paura razzista dell'Uomo Nero)? Ci sarà modo di capire che le fonti privilegiate, quali sono nei casi di cronaca nera quelle provenienti dalle forze dell'ordine, non sono infallibili? E che il giornalista - per essere tale - deve lavorare d'investigazione e non appiattirsi di fronte alle dichiarazioni ufficiali?
La seconda riflessione è questa: è possibile che per scoprire che il presunto colpevole era da giorni all'estero fosse necessario l'intervento del suocero? Nella società informatica e nell'epoca del Grande Fratello spione è plausibile che nessuno abbia fatto un controllo semplice semplice, e cioè che questo poveraccio risultava all’estero? In che mani siamo?

La buona informazione 1

Il Ministro danneggione
Studio Aperto ieri: il cronista da Montecitorio lancia il servizio così:”E intanto il Ministro delle comunicazioni Gentiloni vola a Bruxelles per danneggiare le aziende italiane!” Si avete capito bene, “danneggiare”. Parte
l’incredibile servizio da Bruxelles, in cui l’incipit è una dichiarazione di un parlamentare europeo di Forza Italia ribadisce il concetto(Gentiloni è in Europa per danneggiare le imprese italiane), lo speaker del giornalista ripete la tesi, poi appare Gentiloni che dice che no, lui è lì per porre a un tetto alle telepromozioni nelle tv italiane, non vuole danneggiare nessuna impresa, ma tutelare i telespettatori. Poi arriva Tajani, altro parlamentare di Forza Italia, e si ritorna al concetto di prima: Il governo italiano vuole danneggiare le imprese italiane. Fine.
Sicuramente il servizio è molto di moda, molto à la page, perché sparare sul governo è in questo periodo è assai cool. Però cosa cavolo avrà capito lo spettatore “gggiovane” (è il target del tg di Italia Uno) di questo servizio da premio giornalistico? Di cosa si stava parlando? Che stava facendo Gentiloni a Bruxelles? Perché Forza Italia ce l’aveva con lui?
Soluzione: si stava parlando dei limiti alla pubblicità, in particolare di Mediaset. Ecco perché tanta acrimonia contro il governo, ecco perché tanto interessamento di Forza Italia.

12 dicembre 2006

trailers

Primi morsi di Lecter e la prima volta di Hilary
Hannibal Rising: il precedente Red Dragon ci aveva fatto cadere un po' le braccia e anche qualcos'altro. Chissà se questo ritorno al passato di Hannibal Lecter, e alla sua infanzia e adolescenza, ci riserverà invece liete sorprese. Godetevi nel frattempo questo teaser in salsa crucca:

The reaping: Non sappiamo cosa attenderci dall'assurda storia di una missionaria che perde la fede dopo un brutale massacro. Solo l'idea che a interpretare questo horror di Stephen Hopkins sia stata chiamata Hilary Swank - per la prima volta in una pellicola del genere - ci fa sorridere di gusto. Enjoy:

Colori e politica

Mediaset si tinge d'azzurro
Che bella la nuova antennona Mediaset di Cologno Monzese (alcuni la chiamano "l'antenna della Libertà"!). Da sempre colorata di rosso (gli imbianchini Mediaset erano comunisti?), da qualche giorno è stata ritinteggiata. La scelta è caduta sul colore azzurro (azzurra libertà?), in linea con il restyling del logo aziendale. Una scelta politica? Una colorazione dichiaramente anti-sinistra in viste della legge del Ministro della Comunicazione Gentiloni che ridisegna l'etere e ridimensiona Mediaset? I retroscenisti hanno pane per i loro denti...







11 dicembre 2006

Giornalismi ed epurazioni

Biagi returns!
Ieri, a Che tempo che fa, Enzo Biagi ha annunciato il suo ritorno in tv, il prossimo anno su Raitre. In bocca al lupo al decano del giornalismo in tv. Dopo il rientro in Rai di Michele Santoro, un altro degli epurati in Rai dopo l'editto di Berlusconi riapproda sul servizio pubblico. E' l'occasione, per rivedere la celeberrima pronunzia dell'ex-presidente del consiglio e l'ultima puntata della trasmissione de Il fatto di Biagi. Così, tanto per rinfrescare la memoria. Buon divertimento.


La classifica del lunedì di Vetriolo

Non aprite quella porta-l'inizio RIVOLTANTE
Diretto da uno dei peggiori registi del mondo - non lo cito nemmeno, girò anni fa uno dei più stupidi e fiacchi film horror della storia, Al di là delle tenebre - il film non aggiunge NULLA che già non si sappia della saga della famiglia cannibale, nata dalla mente di Tobe Hooper 30 anni fa. Con la scusa di scavare nel passato di Leatherface - e incredibile, non si scopre nulla - si fa della bassa macelleria. Un film di una violenza stupida e inutile (e non si dica che il riferimento alla guerra del Vietnam lo carichi di qualche dignità socio-politica. Bullshit!). Particolarmente odioso che la censura nostrana - che si avventa famelica solo sui film più intelligenti - lo vieti solo ai 14. E' un segno di questi tempi bui.

Grizzly man SE LO PERDI SEI STUPIDO

Ecco un film che meriterebbe di essere distribuito in 100 copie, invece che in 3 (avete letto bene, 3, ed era solo 1 la scorsa scorsa!). Con Grizzly man Werner Herzog firma un documentario su un esploratore amante degli orsi che muore azzannato da una delle belve da lui protette, fatto quasi solo delle sorprendenti (ripeto, sorprendenti) immagini girate dalla vittima stessa. Ne viene fuori un film clamoroso, estremo, non riconciliante, mai cinico. Che dimostra la tesi di Herzog: il mondo, la natura sono governata dal caos e dalla distruzione. Un utile antidoto al miele zuccheroso dei film natalizi e all'umanizzazione disneyana degli animali imperante nel cinema mainstream.

Le rose del deserto CHE DELUSIONE Da stravedere, dice uno dei critici del più autorevole quotidiano italiano. A me è bastata una sola visione, grazie. Non che sia inguardabile questo ultimo film del maestro Monicelli, però ha tante cose che non funzionano, dal suono agli effetti al ritmo, quasi fosse una copia lavoro. Con un finale che arriva improvvisamente, tirato via. Sì, gli attori sono bravi, ma di Placido, Haber e Pasotti ho visto interpretazioni più convincenti. Monicelli – chapeau, ha 91 anni! - lo voleva pronto per la prossima primavera. Se è uscito sotto Natale, qualche pegno – in termini di qualità - deve giocoforza averlo pagato.

Cuori CAPOLAVORO ASSOLUTO
Sarà che Alain Resnais ha qualche annetto in meno di Monicelli (84 anni contro i 91 del regista toscano), ma il suo Cuori gode di una freschezza forza vitalità invidiabili. Arduo fare un film corale sulla solitudine, sulla vecchiaia, sul crepuscolo imminente, così pieno di ironia dolente e al contempo privo di speranza, regalando allo spettatore - anziché sconforto e disperazione - momenti di gioia, di divertimento, di godimento assoluto. Che bellezza!

A casa nostra NIENTE MALE
Film corale (bestemmiando si potrebbe dire alla Altman o alla Crash), quasi un thriller, protagonista assoluta Milano: capitale morale della prostituzione e dello sfruttamento, della criminalità spietata dei colletti bianchi e della mafia, delle mille solitudini e delle modelle anoressiche e impasticcate, della ricchezza feroce e del vivere al di sopra delle proprie possibilità. Tante storie, molte intriganti, ma che trovano con difficoltà una soluzione. Problemi di sceneggiatura, ma anche di regia: Francesca Comencini durante la lavorazione è stata molto male. Ora sta meglio. Complimenti per il film e in bocca al lupo!

Marie Antoinette SOLDI BUTTATI
Ma quanto è brava Sofia Coppola a dare l'idea della soporifera vita a Versailles della "povera" ragazzina Maria Antonietta. Così brava da aver partorito un film altrettanto narcotico che, per tutta la prima metà, si concentra sul tema: riuscirà l'adolescente disperata a scopare il fidanzato nerd, il delfino di Francia? Per chi non conosce la Storia, il tema è assai goloso, quasi quanto la futura regina (s'ingozza di dolci fino a perdere la testa). Sofia Coppola firma il suo Tempo delle mele n.2 (il primo era l'assai più bello Il giardino delle vergine suicide), vacuo come il rutto di Asia Argento nel film.

Shortbus SE PO' FA'
L'unico rimedio a Bush e Cheney? Fare sesso, meglio se in più di due, meglio ancora se bisex. Questa la filosofia spicciola (molto anti-Ratzinger e Binetti) dell'americano Shortbus. Il film piace alle donne e ai gay, molto meno agli etero e ai normodotati. Ha almeno un merito: aver sdoganato nella censura italiana il tanto vituperato "membro in erezione", come lo chiamano le commissioni addette a vietare i film.

10 dicembre 2006

Vetriolo sulla censura

Quanto è stupida la censura!
Premessa: adoro gli horror e trovo che, per fare un esempio recente, un film come il remake del Le colline hanno gli occhi, per brutalità, secchezza, cattiveria, sia quasi un capolavoro alla Peckinpah.Ma non ne consiglierei la visione a tutti.
Ulteriore premessa: detesto la censura, soprattutto nelle sue for
me di organizzazione istituzionale. Ma mi rendo conto che, in certi casi, assolve ad alcune funzioni, come quella di tutela e di salvaguardia dei minori.
Adesso: un film come Non aprite quella porta-l'inizio è, per decisione della commissione d
i censura, vietato solo ai 14 anni. Cos'è Non aprite quella porta-l'inizio? Nient'altro che la riproposizione, per l'ennesima volta, delle gesta di una famiglia di cannibali, diventate cult, oltre 30 anni fa, col film di Tobe Hooper The Texas Chainsaw massacre. Questo nuovo film non riserva sorprese, però abbonda di sequenze trucibalde: mutilazioni e sventramenti, preferibilmente con l'ausilio di motosega, torture varie e lingue tagliate deliziano lo spettatore, in un crescendo di puro cinema di merda, per un' estenuante ora e mezza.
Bene: sappiamo che il sistema che regola la censura italiana è in preda alla soggettività dei componenti delle commissioni di revisione cinematografica.
Che vietano un film di puri massacri in liberà ai 14 anni esattamente come fanno col film anti-guerra di Ken Loach Il vento che accarezza l'erba. Se si parla di sesso e lo si fa (soprattutto se contronatura), le cose possono andare peggio: Shortbus ha il marchio infamante vietato ai 18 (meglio una motosega che ti stacca la testa in un diluvio di sangue che un cazzo in erezione?)
E' difficile che un ragazzino vada a vedere un film radical-chic come Shortbus o impegnato come quello di Loach. E' probabile che un ragazzino vada al cinema per vedersi un horror.
Ma c’è horror e horror. Se la favola ha venature horror condite con un messaggio politico di matrice antifascista, meglio un divieto ai 14 (vedi il caso il Labirinto del fauno).
La censura tutela i minori oppure danneggia gli adulti? Perchè pare che sempre più l'accondiscendenza dei censori nei confronti della violenza, soprattutto q
uella più gratuita e stupida, prevalga rispetto al buonsenso. Mentre emerge la volontà punitiva verso film che stanno al di fuori del circuito mainstream, diretti a un pubblico più colto, e con tematiche politico-sociali che non rispecchiano la tendenza neoconservatrice dominante nella società (film politici, film di liberazione sessuale, film gay, film d'autore con qualche argomento scottante, ecc.)
Ma perché diavolo vietare ai 14 il documentario di Bertolucci su Pasolinì e Salò, che farà al massimo 1000 spettatori (e voglio vedere quanti di questi sono adolescenti!)???
In attesa di una legge che tolga di mezzo queste barbarie senza senso (perchè non
risponde a nessun criterio obiettivo), (Blog)Vetriolo rivolge una domanda al Ministro dei Beni culturali Rutelli. Farà in modo che di queste benedette commissioni facciano parte persone neutrali rispetto alle case di distribuzione?( Non è un caso che a essere puniti siano sempre i distributori cinematografici più piccoli e indifesi, come Lucky Red e Fandango).
O, almeno se non imparziali, competenti? Perchè, almeno fino a pochi mesi fa, tra i censori figuravano personaggi come Solvi Stubing (comunque tra tutti la più professionale), Clarissa Burt (l'attrice americana che ricordiamo più per le ospitate da Vespa che per un film) e il giornalista-pastonista politico del Tg1 Francesco Pionati (neo-deputato Udc di cui si ignoravano competenze cinematografiche).

08 dicembre 2006

Lynch fans club

Fahrenheit EMPIRE
Da buoni fan di David Lynch, ascoltiamo con curiosità i suoi dubbi sulle ricostruzioni ufficiali sull'11 settembre. Una tv tedesca gli chiede un commento sul documentario "Loose change" (un documentario simile, "Confronting the evidence", sui punti mai chiariti sull'attentato alle torri gemelle, è andato in onda durante Report di Milena Gabanelli) e Lynch risponde. Anche lui, pieno di incertezze. Enjoy:

Santoriade

L'altra piazza, quella di Santoro
"Una piazza mai vista", titolava Il giornale il giorno dopo la grande manifestazione del centro-destra contro la finanziaria del governo Prodi. Il quotidiano di Belpietro si riferiva alla partecipazione straordinaria, due milioni di persone secondo gli organizzatori, e alla qualità di chi vi ha aderito: giovani, pensionati, commercianti, professionisti, impiegati. Tanta bella gente. Dello stesso tenore la descrizione dei Tg, soprattutto quelli di Mediaset, che non si sono risparmiati in elogi e rassicurazioni:una manifestazione serena e di popolo, senza problemi nè tafferugli.
L'altra "piazza mai vista" ce l'ha fatta vedere stasera il solito Michele Santoro in "Anno zero". Che ormai è diventato il controcanto al coro dell'informazione tradizionale. Esattamente come l'informazione tradizionale che ha mille occhi, attentissimi, sulle manifestazioni di centro-sinistra (si attacca allo sparuto gruppo di dementi che brucia bandiere e lo trasforma in evento) Santoro ha puntato le sue telecamere su quanto succede dentro il popolo di centro-destra quando sfila in piazza. Il risultato può offendere molti, come è successo in trasmissione all'onorevole Sandro Bondi di Forza Italia, ma ora il pubblico ne sa di più: si sono - finalmente! - viste le croci celtiche e i saluti fascisti, gli insulti ai magistrati - tutti comunisti - e agli omosessuali. Insomma: quello visto da Santoro non era tutto il popolo di centro-destra, per carità. Una parte, solo una parte, magari microscopica, ma c'era. I tg non l'avevano fatta vedere. Santoro gli ha restituito dignità. E gli spettatori, di destra, sinistra, di mezzo, possono giudicare.

07 dicembre 2006

La recensione in 3 aggettivi

Non aprite quella porta-l'inizio
Inutile, schifoso, noioso.

Lynch fans club

Un bel sito su My space dedicato a INLAND EMPIRE di David Lynch. Tra i friends del blog c'è anche la nostra Asia Argento. Enjoy!

05 dicembre 2006

WeBBBRutto!!!

Pornostar digitali
Internet cambia le frontiere dell’erotismo e il web riserva sorprese "stuzzicanti". Date un’occhiata al sito della Priceless films, società di Los Angeles che produce porno animati in 3D. Come non si fa ad eccitarsi di fronte alle performance di questi troiai virtuali? Gli hard-core computerizzati (dalla durata tra i 9 e i 45 minuti) saranno presto disponibili anche su telefonino. Ecco i provocanti titoli: Sex agent 0069, Star Wars-Ultimate bounty, Nurse Perverse, Torture Tales, Penetration Penitentiary. Questa novità creerà un esercito di disoccupati nel rutilante mondo delle pornostar? Per godere di alcune memorabili sequenze vietate ai minori cliccate qui. Tremendo!

Livori

Le mutande di Britney

(Mentre sta mettendo mano alla sua monumentale biografia su Paris Hilton, prossimamente a puntate su (Blog)Vetriolo, per distrarsi un po' Donnie Livore azzanna la povera Britney Spears. Enjoy!)
Il mondo non sarà più lo stesso dopo il pelo integrale di Britney Spears!
La sfrontata…patatina della Spears, che tutte le tv si ostinano ad oscurare, anagrammare, decomporre (creando perdite di sensibilità della retina, cefalee e nausee) ha alzato un coro nel popolo dei glamour nottambuli: Tutti senza mutande!Sono lontani i rarefatti tempi di quando ci si spogliava solo al mare e solo per mostrar le chiappe chiare!
E magari con un filo di cellulite cadente! Sempre meglio del precoce disfacimento fisico della Spears!
Britney deve smetterla di autocandidarsi trend.setter, insomma!
La sua tenuta adamitica è, comunque, la migliore che la pop idol abbia sfoggiato ultimamente!
Basti guardare il terribile abitino verde a fantasie polimorfe che ha indossato tra una zingarata e l’altra con quell’altro genio di Paris Hilton, mentre faceva il pieno.
Certo il vestito s’intona con il colore del petrolio e sarà sicuramente costato come un dieci galloni di super ma è davvero troppo! Perfino la canna della pistola erogatrice è più elegante di Brit!
Un vero fashion disaster!
Ma non è finita qui! Intanto Brit ha compiuto 25 anni…un bel traguardo che necessita una grande festa e una mise appropriata!
Per la festa si è scelto il club MR.CHOW di Los Angeles, un posticino tranquillo dove anche Kevin Federline s’intrattiene talvolta con spogliarelliste ripulite per l’occasione, talvolta con i suoi legali divorzisti che urlano al cielo: “Ora vedrete di chi è la colpa!”…
Interessante che questi comunicati abbia coinciso con le foto del nude look di Britney!

Madre nudista uguale madre snaturata?
La natura è nostra amica, verrebbe da dire, quindi Britney ha solo cercato un rapporto più diretto con l’essenza della madre terra, attraverso la sua patata e i ritti peli del pube stesso!
Dicevamo, Britney ha organizzato una festona old style, al MR. CHOW e si è presentata con un terrificante vestito a fantasie cibernetiche che solo un adepto di Scientology, dopo un’insolazione sul Cervino, avrebbe potuto creare. Poi ha alzato il pollice e ha fatto entrare la torta di compleanno con qualche candelina accesa che illuminava il suo privèe. Talmente privato che era in una stanza a vetri non oscurati. I paparazzi hanno ringraziato con ininterrotti grappoli di flash! Tutti, miravano in basso.
Britney, di spalle, non se ne è accorta. Soffiava sulle candeline, come Grisù sulla Diavolina accesa, mentre i fotografi impressionavano le chiappe flaccide, le smagliature frementi, non trattenute dal collant 60 denari effetto “Brasil”, e scoprivano una mutanda verdina con bordino viola, infilata di fretta, dopo una capatina alla toiletta, con un lembo incastrato tra le natiche avide e scivolose.
Britney, o le mutande le metti bene o non le metti proprio!
Dissgussssssstooooo!!!!

(Le 3 disgrazie:Britney Spears, Lindsey Lohan e Paris Hilton)

04 dicembre 2006

Scioperi e giornalisti

Niente firma al Tg1!
Per la prima volta un telegiornale sceglie una forma di lotta sindacale così clamorosa: lo sciopero della firma dei giornalisti. Stasera al Tg1 nessun cronista firmerà il pezzo con il proprio nome. Questa forma di lotta segue quella dei giornalisti del gruppo Repubblica-Espresso, del gruppo Sole 24 ore, e del Corriere della Sera. Un monito agli editori che, dal canto loro, alle richieste contrattuali dei giornalisti sono totalmente sordi.

La classifica del lunedì di Vetriolo

Le rose del deserto CHE DELUSIONE
Da stravedere, dice uno dei critici del più autorevole quotidiano italiano. A me è bastata una sola visione, grazie. Non che sia inguardabile questo ultimo film del maestro Monicelli, però ha tante cose che non funzionano, dal suono agli effetti al ritmo, quasi fosse una copia lavoro. Con un finale che arriva improvvisamente, tirato via. Sì, gli attori sono bravi, ma di Placido, Haber e Pasotti ho visto interpretazioni più convincenti. Monicelli – chapeau, ha 91 anni! - lo voleva pronto per la prossima primavera. Se è uscito sotto Natale, qualche pegno – in termini di qualità - deve giocoforza averlo pagato.

Cuori CAPOLAVORO ASSOLUTO
Sarà che Alain Resnais ha qualche annetto in meno di Monicelli (84 anni contro i 91 del regista toscano), ma il suo Cuori gode di una freschezza forza vitalità invidiabili. Arduo fare un film corale sulla solitudine, sulla vecchiaia, sul crepuscolo imminente, così pieno di ironia dolente e al contempo privo di speranza, regalando allo spettatore - anziché sconforto e disperazione - momenti di gioia, di divertimento, di godimento assoluto. Che bellezza!

A casa nostra NIENTE MALE
Film corale (bestemmiando si potrebbe dire alla Altman o alla Crash), quasi un thriller, protagonista assoluta Milano: capitale morale della prostituzione e dello sfruttamento, della criminalità spietata dei colletti bianchi e della mafia, delle mille solitudini e delle modelle anoressiche e impasticcate, della ricchezza feroce e del vivere al di sopra delle proprie possibilità. Tante storie, molte intriganti, ma che trovano con difficoltà una soluzione. Problemi di sceneggiatura, ma anche di regia: Francesca Comencini durante la lavorazione è stata molto male. Ora sta meglio. Complimenti per il film e in bocca al lupo!

Il labirinto del fauno SE LO PERDI SEI STUPIDO
La piccola Ofelia, per fuggire dall'orribile realtà in cui vive (la Spagna fascista di Franco e un patrigno crudele, uomo del regime), sceglie la strada della fantasia. In quel mondo, popolato di creature fantastiche, può trovare la via d'uscita. Verso la felicità o verso la morte. Uno dei più bei film dell'eclettico Guillermo del Toro (Blade ed Hellboy), uno dei film più strani e incredibili mai fatti che potrebbe dare vita a un nuovo filone, il fantasy anti-fascista.

Marie Antoinette SOLDI BUTTATI
Ma quanto è brava Sofia Coppola a dare l'idea della soporifera vita a Versailles della “povera” ragazzina Maria Antonietta. Così brava da aver partorito un film altrettanto narcotico che, per tutta la prima metà, si concentra sul tema: riuscirà l'adolescente disperata a scopare il fidanzato nerd, il delfino di Francia? Per chi non conosce la Storia, il tema è assai goloso, quasi quanto la futura regina (s'ingozza di dolci fino a perdere la testa). Sofia Coppola firma il suo Tempo delle mele n.2 (il primo era l'assai più bello Il giardino delle vergine suicide), vacuo come il rutto di Asia Argento nel film, e Kirsten Dunst si conferma l'attrice più inutile della Terra.

Shortbus SE PO' FA'
L'unico rimedio a Bush e Cheney? Fare sesso, meglio se in più di due, meglio ancora se bisex. Questa la filosofia spicciola (molto anti-Ratzinger e Binetti) dell'americano Shortbus. Il film piace alle donne e ai gay, molto meno agli etero e ai normodotati. Ha almeno un merito: aver sdoganato nella censura italiana il tanto vituperato "membro in erezione", come lo chiamano le commissioni addette a vietare i film.

Flags of our fathers CAPOLAVORO ASSOLUTO
Altro che la mielosità di Salvate il soldato Ryan. Clint rovescia come un guanto la retorica patriottica di Spielberg e distrugge il mito della "guerra giusta". Flags of our fathers non è un film sugli atti eroici compiuti nella battaglia di Iwo Jima. E' un film sulla propaganda mediatica, sulla manipolazione, ad uso e consumo dei media e del governo, e sulla strumentalizzazione dei soldati (gli eroi) ad uso e consumo patriottico. Da rivedere in eterno.

Children of men SE LO PERDI SEI STUPIDO
Che sorpresa il film di Alfonso Cuaròn Bugliani. Non tanto per la storia in sè (i bambini non nascono più, ma per un miracolo una donna resta incinta. Chissenefrega!) ma per l'atmosfera apocalittica del futuro prossimo venturo (c'è una Londra che sembra Baghdad) dove al posto dello Stato di diritto c'è uno Stato di polizia e di guerra permanente (l'immigrazione è un crimine e lo Stato è fascistizzato, e qui i punti di contatto con V for vendetta sono evidenti). Ma soprattutto per una regia straordinaria, con dei piani-sequenza folgoranti e impossibili. Peccato per il finale Peace & Love.

Il vento che accarezza l'erba SE PO' FA
Vincitore del festival di Cannes, l'ultimo film di Ken Loach ricalca il suo Terra e libertà. Un Loach quasi irriconoscibile per lo stile (e i soldi che si è potuto permettere in questa produzione) per una storia in cui i buoni e cattivi, nella guerra d'indipendenza irlandese, si confondono. Si può uccidere il tuo compagno, il tuo amico in nome di una guerra giusta? E' lo stesso interrogativo che il miglior cinema del momento ci rivolge. Loach calca la mano e ci fa toccare con mano le torture degne di Abu Ghraib. Tema stimolante e ricattatorio.

L'amico di famiglia SE LO PERDI SEI STUPIDO
Pochi riuscirebbero a mettere in piedi un film completamente incentrato su un protagonista laido e schifoso (un altro l'aveva fatto prima di perdersi, Garrone con L'imbalsamatore). E' raro parlare con tanta grazia, tecnica visionaria e profondità di una piaga sociale come l'usura senza scadere nel cinema sociale o nel filmetto impegnato. Sorrentino fa una grande commedia grottesca, scritta da Dio, con momenti (tanti) di pura bellezza. Poco male se poi il finale è quello che è e va un po' a puttane. Giacomo Rizzo, il lercio usuraio, è grandioso!

INLAND EMPIRE

Il trailer dell'ultimo Lynch, finalmente!
Enjoy!

02 dicembre 2006

Vetriolo sul Tg5

E il Tg5 diventò Tele-Kabul

Una grande manifestazione, gioiosa, travolgente, che unisce tutte le generazioni, dai ragazzini per la prima volta in un corteo ai pensionati, e poi i commercialisti, gli agricoltori, gli avvocati, gli impiegati. Oggi il Tg di Rossella sembra il Tg3 dei vecchi tempi, Tele-Kabul, impregnato dell’ideologia della “gente” buona e brava contro i cattivi della politica. Dall’entusiasmo della “gente” sono travolti persino gli stessi cronisti del Tg5, circa una decina sguinzagliati per Roma, per una volta tutti sorridenti, lì in mezzo a quel popolo festante, all’Italia che dice no alla finanziaria del governo Prodi a base di frizzi, lazzi, cori contro il Presidente del Consiglio delle tasse (una libera e spontanea manifestazione di pensiero, non come gli insulti della sinistra, che per definizione trasudavano odio e vilipendio). Ed è ancora più bella ed ancora più sorridente la biondissima giornalista Benedetta Corbi, che io non ho avevo più visto dai tempi di Verissimo, rispuntata per l’occasione in collegamento dalla Grande manifestazione dal moderato titolo: “Contro il regime, per la libertà”. La Grande Manifestazione mi regala la visione, per la prima volta in vita mia, del sorriso sul volto del mitico Toni Capuozzo, in vacanza premio in piazza San Giovanni con il compito di sorridere, sorridere, sorridere. Forse hanno tutti imparato dalla maestra della letizia sul viso, Cesara Buonamici. La sua estasi stampata in faccia all’annuncio del taglio delle tasse ad opera del governo Berlusconi, la si studia ancora oggi nelle migliori scuole di giornalismo. L’incontenibile passione che si respira alla Grande Manifestazione contagia gli stessi conduttori del telegiornale Brindisi e Rivetta: di solito sono assai compassati, fanno uno strappo alla regola solo se è ora di presentare la celebre rubrica culinaria “Gusto”. Oggi anche loro sono felici, belli bellissimi raggianti, come se dovessero annunciare un “Gusto” lungo quasi venti minuti, tale è lo spazio riservato alla Grande Manifestazione. Eh sì, Rossella ha fatto le cose in grande: ha approntato pure uno speciale in diretta dalle 16 fino a fine della Grande Manifestazione, se quello di Rai Due non vi bastasse.
Mediaset s’ impegnava tanto anche per le manifestazioni di sinistra contro il governo Berlusconi? No, ma che c’entra: i comunisti ne facevano una al mese di adunate, questa di oggi è un evento, perché il popolo di destra non scende mai in piazza, non protesta, non critica bensì lavora. In questo pomeriggio la gioia non deve essere interrotta mai. Forse è per quello che Brindisi spegne il sorriso quando annuncia il servizio – velocissimo per carità – sulle reazioni dell’Unione. Forse è per quello che il servizio sulla contro-manifestazione dell’Udc non ha interventi in voce dei leader di quel partito di centro-destra. Per evitare che qualcuno, come Buttiglione o Tabacci, sciùpino tutto dicendo che andare in piazza non serve e che Berlusconi è finito. L’ho sentito su un altro Tg, e non era su Mediaset.